Sinossi *: il protagonista del lungometraggio è Yumann, investigatore del paranormale, che si occupa di tutti i casi che le forze dell'ordine non riescono a gestire. Il suo biglietto da visita mostra la scritta Yumann: vivo un po' qui un po' lì. La sua natura anormale si manifesta nell'imprevedibilità delle azioni che compie, nel linguaggio che utilizza, nei metodi d'indagine e in una spiccata sicurezza di sé. Yumann abita in uno scantinato con Ermete Caraglio, suo assistente e figlio del vicecomandante dei Carabinieri. Nonostante la carriera militare impostagli dal padre, Ermete rimane indifferente all'educazione dura di quell'ambiente e utilizza la sua posizione per accedere a informazioni, documenti e prove utili a Yumann per risolvere i suoi casi. Ai due personaggi principali si avvicinano: La Presbite, testimone che vede tutto da lontano e si trova sempre al posto giusto al momento giusto; Luna, ex ragazza della vittima, che si autodefinisce stronza e sospetta; Il Tokyo e i suoi clienti, circolo di fanatici del gioco d'azzardo tra cui spiccano figure estroverse; Zero, grande amico di Yumann, gestisce un negozio di musica e torna utile per la sua straordinaria conoscenza della tecnologia tipica degli anni in cui è ambientato il film; Surfing Gil, noto conduttore radiofonico della trasmissione Perfect Wave.
Note:
Il progetto Yumann nasce nel dicembre 2016 come rivisitazione dello stile noir in chiave underground, ambientato negli anni '90. Con stile fumettistico in un contesto audiovisivo, che permette libertà di espressione e possibilità di attingere all'antinaturalismo, Yumann si dichiara irreale e surreale, mostrando emozioni, relazioni e situazioni esasperate. Una delle manifestazioni surreali è la presenza di alcune pitture facciali, che richiamano la tradizione tribale e suggeriscono un mondo parallelo in cui i caratteri spirituali vengono ancora raffigurati sui volti. Uno dei punti di forza del film sono i dettagli: etichette, poster, biglietti, documenti, banconote, abiti, arredamento, trasmissioni televisive e riviste sono interamente personalizzate, in modo che il mondo di Yumann sia esclusivo e lasci immergere lo spettatore in qualcosa di estraneo ma familiare.
Il ritmo delle inquadrature, dinamico, che non lascia spazio al superfluo, si ispira alle prime opere di Quentin Tarantino e Spike Jonez, con influenze di Edgar Wright; la composizione fa riferimento ai maestri della simmetria quali Stanley Kubrick e Wes Anderson.
Le colonne sonore del lungometraggio sono originali e composte appositamente per il film, spaziando tra diversi generi musicali quali grunge, punk, hardcore, ska, reggae, progressive e jazz, quest'ultimo per sottolineare l'aspetto noir dell'opera; le musiche sono state pensate come parte attiva del film, con un ruolo preciso.