Sinossi *: Nelle Città invisibili, un immaginario Marco Polo racconta al gran Khan le meraviglie delle città del suo impero. Di Ipazia, Marco narra la sovversione di tutti i codici che orientano il viaggiatore: lì, il palazzo del sultano è la casa degli schiavi, il saggio trascorre le giornate nel giardino dei giochi infantili, e chi desidera partire sa che non deve scendere al porto “ma salire sul pinnacolo più alto della rocca e aspettare che una nave passi di lassù”. Così, in pieno confinamento, a Barcellona è possibile pedalare per chilometri senza mani nel mezzo nei grandi viali, respirare il vuoto dei mercati, dare un concerto dal balcone per un pubblico inesistente, e vedere come la strada è in realtà il regno di chi non ha possibilità di salvarsi. Come a Ipazia, ogni istante della città confinata richiede una nuova chiave per comprendere il tempo e lo spazio. E lascia la sensazione del viaggiatore che inutilmente cerca di raggiungere Zora, la città che “obbligata a restare immobile e uguale a se stessa per essere meglio ricordata, languí, si disfece e scomparve”. (Italo Calvino).
Note:
Girato a Barcellona (Spagna) in completo lockdown, dovuto alla pandemia mondiale da Covid-19, nell'aprile 2020.