Sinossi *: Dentro le mura di “Villa Grazia” Santina, Pietro, Carmen, Brick, Quirino e gli altri, vivono fuori dal tempo che scorre. Alzheimer in love varca la porta della clinica per raccontare la loro storia. I piedi di Quirino strusciano al suolo nel corridoio del quarto piano .“75, 76, 77, 78, 79” concentrata su un giornale, Santina conta ognuno di questi brandelli. Tutto questo iniziò dopo la morte del marito. In un tempo brevissimo è sopraggiunta la diagnosi dell’Alzheimer. Ma oggi ci dice che Camillo sta molto bene “mo arriva sta a lavora”. Ma che succederebbe se l'infermiere di Villa Grazia si trasformasse in Camillo? Quirino ha smesso di camminare nel corridoio ed è giunto il momento di lamentarsi “dov'è mia moglie? No perché se vede un altro uomo le tolgo la pensione!”. Pietro, ora impegnato a cantare una canzone con note sconosciute, prova a sedurre instancabilmente Annamaria. È convinto di averla incontrata e di aver ballato con lei tanti anni fa su una spiaggia di Ostia. Ovviamente nessuno ci crede, noi si. Ma importa davvero la verità? Il film segue i personaggi con cautela, senza interruzioni, sono i loro gesti, le loro parole e la loro quotidianità a raccontarli. È l'intento di provare sempre a riprendere la loro verità in tutta la loro complessità con complicità. Sono momenti di un'attesa che non ha fine, di un tempo e di uno spazio a se ma Alzheimer in love sono soprattutto momenti di svago, di canti, di balli, di risate e di un'incredibile autoderisione.