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ASSOLO - Un sax, il jazz e le donneSinossi *: Un retropalco affollato di ricordi, musicisti e belle donne, qualche rimorso e pochissimi rimpianti. Danny Caputo prova gli ultimi passaggi per scaldare il sax, quando un amico, per ingannare il tempo, gli chiede se la sua donna è in sala. Mancano cinquanta minuti al grande debutto a New York, solo cinquanta minuti alla consacrazione in mondovisione, quando Danny scopre che “rispondere a una domanda è un po’ come aprire una porta: cominci a parlare e all’improvviso ti ritrovi in un altro luogo”. Le città e i luoghi si confondono nella sua mente, come in un dejà vu, momenti indefiniti, eppure nitidi e reali, si presentano ai suoi occhi, come se il passato e il presente si fondessero per far fronte a quell’ultima attesa. Passaggi di una commedia, a tratti brillante a tratti malinconica, sembrano costringerlo a rivivere sempre la stessa storia. Solo quando alla fine potrà esibirsi nel suo “assolo”, Danny comprenderà che non è il ritmo dei suoi desideri a dominare la scena, ma quello della sua inadeguatezza: il non riuscire a far coincidere la sua realtà interiore con l’insensatezza di quanto lo circonda. A un certo punto devi scegliere, cedere alle lusinghe della vita o continuare a inseguire un’impossibile perfezione.