Sinossi *: L’idea del film-documentario Campi assediati nasce dall’incontro casuale con le associazioni interessate. Ho trovato inizialmente alquanto bizzarro il fatto che tifosi di diverse squadre si unissero in un progetto comune. Nell’immaginario pubblico di solito i tifosi se le danno! Il lavoro di preparazione e scrittura del progetto è stato realizzato a quattro mani da me e Nicola Benazzo; è poi nata da questo incontro la nostra casa di produzione Habibi Productions. Ci siamo trovati subito in accordo nel realizzare questo progetto per noi molto importante. Gli anni di esperienza nel cinema ci hanno poi aiutato in tutto il percorso. A mio avviso comunque una cosa importante è stata vivere questa esperienza. Essere nei luoghi e vedere con i propri occhi. Io credo che siamo riusciti a trasferire nel nostro progetto buona parte di queste emozioni. Sicuramente è un modo di vedere questa terra e questa gente così martoriati dalla storia, in un modo un po’ diverso. Quindi non necessariamente violenza, guerra, ecc, ma sport, in questo caso calcio. Un ritorno alle origini del calcio, sport come pretesto di incontro, sociale e culturale. Questo penso che valga anche per noi in Europa. Inoltre è stata un po’ una sorpresa incontrare le persone in Cisgiordania e nella striscia di Gaza e parlare di sport, di calcio, preparare le partite insieme. Una piccola parentesi di sano svago. Ne viene fuori quasi un diario di viaggio per immagini, una raccolta di emozioni, di musica, di suoni. Uno spunto per riflettere in senso ampio e libero.