Sinossi *:
Il documentario affronta la vita dell’Attrice dalla nascita fino all’esordio sul grande schermo con il film “Il Feroce Saladino” del 1937, per capire o per cercare di capire com’è nata l’attrice Alida Valli (da qui il titolo), quali sono stati gli stimoli e le motivazioni che l’hanno portata, così giovane, ad intraprendere la strada verso il mondo dello spettacolo.
L’opera raccoglie foto e testimonianze private dell’attrice nei ricordi del figlio Carlo e del nipote Pierpaolo, interviste a personaggi dello spettacolo che hanno vissuto accanto a lei momenti importanti della sua carriera. E’ il caso del maestro Piero Tosi, il cui rapporto lavorativo con la Valli cominciato con “Senso” di Luchino Visconti si è poi trasformato in una profonda amicizia.
Le testimonianze di un “mago della luce” come Giuseppe Rotunno e della famosa regista Lina Wertmuller, arricchiscono il racconto del documentario.
I vaghi ricordi dell’infanzia nella città natale, l’adolescenza vissuta a Como, il rapporto con i genitori, i sogni ambiziosi di una giovane aspirante attrice e infine il tanto sognato arrivo nella città del Cinema.
Tutto questo attraverso le parole tratte dall’inedita autobiografia recentemente ritrovata. La voce narrante, in prima persona, ci trascina -in questo modo- a rivivere direttamente le emozioni, le speranze della piccola Alida Maria Altenburger.
Nella seconda parte del documentario si affrontano le problematiche del mestiere dell’attore, attraverso una vera e propria inchiesta che vede coinvolti anche i giovani attori che attualmente frequentano il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma.
I ricordi dell’Attrice e le interviste ai ragazzi offrono la possibilità di un confronto generazionale che ci mostra le differenze e le somiglianze di sogni, ambizioni e ideali tra aspiranti artisti del Passato e del Futuro.

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