Sinossi *: L’artista come funambolo di un infinito intrattenimento, nell’impossibilità di accedere completamente allo statuto dell’immagine. Ritratto di Giulio Paolini e del suo percorso artistico. Come nelle sue opere, il film segue una linea che crea nuove geometrie tra molteplici punti di fuga: le voci di critici e amici quali Marina Volpi Orlandini, Ida Gianelli, Saverio Vertone, e le parole dell’artista come voce off. Paolini stesso, che talvolta silenziosamente appare e scompare accanto alle sue opere, è una presenza delicatamente inquieta a sottolineare l’attesa, la vertigine, il sottrarsi del creatore alla sua opera, alfa e omega di un percorso all’infinito dove l’artista cerca di coinvolgere chi guarda e di sfuggire egli stesso alla propria visione.