Sinossi *: L'intento di omaggiare Enzo Moscato non poteva ridursi ad una semplice ripresa della sua mise en espace, ma si è concretizzato in un fitto intreccio tra i mondi di dentro e quelli di fuori di un uomo.
Parole ed immagini, carpite attraverso un obiettivo discreto, superando la gelosa riservatezza di cui si circonda un artista, cercano di svelare alcuni momenti salienti del suo mondo interiore, del "dietro le quinte", dettagli che, durante lo spettacolo, si riflettono sullo spettatore inconsapevole nello spazio scenico. E' come se venisse a crearsi un circuito ellittico tra la poesia di Moscato e il luogo magico dell'Hortus Conclusus di Paladino, in cui sembrano perdersi gli stessi confini della realtà in un simbolismo che incanta.
Come gli angeli fanno da ponte tra il mondo terreno e quello ultraterreno, così la poesia rimanda al pubblico vibrazioni di essenza e di energia vitali dalla profondità di un'anima.
Una scoperta, un fare capolino nell'inside di un artista, una lettura trasversale di ciò che appare e di ciò che realmente è.