Sinossi *:
Storia ispirata ad un flashback della vita del compositore e musicista viennese della Filarmonica di Monaco, Herbert Zipper. Un viaggio della memoria e per la memoria: dai lager di Dachau alla “Casa rossa” in Alberobello, ex campo di concentramento per internati ebrei ed i perseguitati dal regime.
Qui Zipper incontra i suoi amici della Filarmonica di Monaco e li esorta a non soccombere allo slogan “Arbeit macht frei” (Il lavoro rende liberi), ma ad interpretare lo stesso in modo da riconquistare la loro dignità umana, lesa dalla violenza nazista. Riconoscendo alla Musica funzioni terapeutiche, induce i suoi compagni di “viaggio” a condividere il suo motto di salvezza “Finché c’è la musica, c’è anche la speranza”, sotto testo “non arrenderti mai”. Quindi, li sollecita a costruire rudimentali strumenti musicali, con materiale povero da recuperare tra i rottami sparsi nei campi di concentramento; a Jura Soyfer, poeta e drammaturgo,gli affida il compito di comporre un testo, lasciando a se stesso la parte musicale. Nasce la “Canzone di Dachau”, suggerendo di memorizzare parole e musica, solo nella testa, durante i lavori nei campi, per non destare sospetti. Nasce una piccola orchestra clandestina diretta dallo stesso Zipper, che suona in latrine gelide e maleodoranti, nell’esigue tregue concesse. Dachaulied divenne l’inno di resistenza antinazista e regalò una speranza a milioni e milioni di condannati a morte durante l’Olocausto.

NOTIZIE 'Dachaulied'



ULTIME NOTIZIE