Sinossi *: Nico, un ragazzino affetto da sindrome di Down, come tutti gli adolescenti, ha un sogno nel cassetto. Lui è un grande appassionato di fumetti, gli unici che riescono a solleticare la sua fantasia, nelle buie giornate invernali. Rinchiuso nella sua stanzetta, tra spade, draghi, passaggi segreti e misteri da svelare, la sua fantasia, si orienta verso quel misterioso, ingegnoso ed irraggiungibile ladro, “Diabolik”. “Furto al museo”, questo il titolo della storia che sta leggendo Nico, seduto sul suo lettino, mentre fuori tuoni e fulmini squarciano il cielo grigio. Nel museo comunale, da ieri, è esposta la preziosa Mappa di Soleto, rinvenuta qualche anno fa tra le rovine di un vecchio edificio messapico. Si racconta che la mappa, nasconda tra le righe, la posizione del tesoro dell’antico esercito normanno ed è attualmente in fase di decifrazione, da parte dei più grandi archeologi decifratori. Per Diabolik un’occasione che non può lasciarsi sfuggire. Deve mettere le mani su quella mappa, prima che ne sia decodificato il suo segreto! A Mezzanotte esatta, scatterà il suo piano. Nel museo, i guardiani girano tra i corridoi vuoti, e durante l’ispezione notturna, viene trovata una delle finestre aperte. Fuori, pioggia, vento e fulmini che squarciano il cielo. A terra, un piede di porco ed è ormai chiaro che si è intrufolato qualcuno nel museo. Scatta così la frenetica ricerca, mentre al piano superiore, DiaboNik agisce indisturbato. Tra raggi laser da eludere e telecamere di sorveglianza da evitare, riesce a raggiungere ed impossessarsi della Mappa di Soleto. Maldestramente però, urta e butta a terra un antico vaso esposto, facendo scattare l’allarme e dando il via ad uno spettacolare inseguimento tra i corridoi del museo. Ma DiaboNik è troppo scaltro e riesce a fuggire lasciando i guardiani di stucco. “Non arrenderti mai, davanti a una salita dispiega le ali della fantasia ed alzati in volo”. Nico (DiaboNik) è riuscito a realizzare uno di quei sogni, possibili solo quando realtà ed immaginazione si incontrano, con la consapevolezza che tutte le pietre che incontriamo sulla nostra strada, non vanno viste come ostacoli, ma come trampolini di lancio.