Sinossi *: Un'indagine tra antropologia visiva e trasformazioni dell'immaginario su una figura ancestrale trasformata nella contemporaneità in un tangibile segnale presente in modo sempre più pervasivo in ogni spazio pubblico.
Chi ti impediva, un tempo, di perderti? Chi seguiva il tuo cammino e ti proteggeva?
In epoca pre-cristiana, attraversando la mitologia greca e romana fino ai rituali di carattere sincretico tipici di alcuni culti africani, la dea Ecate, posta spesso nei trivii e raffigurata trimorfa, con tre facce diverse, era indicata come una figura dalle influenze fra loro assai diverse, dalla dimensione della purificazione alla tutela delle transizioni, passando per la funzione apotropaica dei suoi simulacri. Dea degli incroci, dei trivi, ma anche dei cicli lunari e dei viaggi, Ecate era anche
una divinità psicopompa, capace di viaggiare nel mondo dei vivi e in quello dei morti, accompagnata da spettri, da cani, dotata di tre volti e di tre età. L’immagine che ne emerge è quella di una divinità ambigua, di una protettrice dalla quale occorre anche proteggersi. Ben visibile a chiunque, la dea godeva anche di numerosissime piccole edicole o tempietti edificati dagli stessi privati davanti alle abitazioni, la cui soglia era da lei sorvegliata e protetta.
Dov'è Ecate oggi? Chi è diventata? qual è il rapporto tra sorvegliato e sorvegliante? quali segni/segnali proteggono oggi i “viandanti”?
Chi è oggi che sorveglia il nostro cammino, il nostro passaggio? Non più una dea, ma un sistema sempre più complesso di telecamere di sorveglianza, di meccanismi visibili e invisibili di sicurezza e insicurezza manifesta. Sistemi satellitari e gps ci indicano il cammino con facilità e apparente gratuità. Il non riuscire più a perdersi è un vero sollievo?
Come si comporta oggi un corpo al momento di scegliere una direzione? La fascinazione verso nuove icone, nuove immagini fa sopravvivere comunque pratiche legate ad una protezione magica cerimoniale? Possono gli odierni sistemi di sorveglianza sostituire oggi quel portato magico?
Quali sono oggi, a Vimercate (ancora) luoghi e simboli di ri-ferimento per il cammino, a partire dalla fascinazione di Ecate in rapporto ai luoghi di passaggio, tra l'incertezza delle prospettive concernenti il futuro e la pressione esercitata sugli individui da parte di forze naturali e sociali non controllabili. Quale rapporto plastico ed energetico si sviluppa nella dialettica tra spazio e corpo? Come il paesaggio influenza e modella le azioni?