Sinossi *: uoghi lontani migliaia di miglia tra loro. Luoghi diversi. Culture, fedi, esistenze differenti: Julio, Natanael, Vorn, Alberto, Noa, Kasongo, Roxana sono alcuni dei protagonisti di questa storia. Natanael descrive il suo stupore di fronte all'immensità delle cascate di Iguazu, che non aveva mai visto prima, anche se vive proprio lì vicino. Roxana condivide la sua vita quotidiana con otto fratelli minori, di cui deve occuparsi nella sua casa-famiglia a Ramnicu Valcea, in Romania. E potremmo perderci negli occhi tristi di Kasongo mentre parla della sua infanzia: mandato via dalla sua famiglia da bambino, dopo essere stato accusato di stregoneria e costretto a vivere per le strade di Lubumbashi. Julio Gonzalez ci racconta la sua storia: astro nascente della nazionale di calcio del Paraguay, ha appena firmato un grosso contratto in Italia. Un tragico incidente pone fine alla sua carriera di calciatore e apre fatalmente nuove strade come uomo. Di ritorno in Paraguay, il dono di diventare istruttore a Cateura, la zona delle discariche di Asunción. La cantautrice Achinoam Nini (Noa) con un entusiasmo contagioso aiuta a distribuire maglia e pantaloncino Inter a ragazzi israeliani e palestinesi, figli di rifugiati e lavoratori migranti, che stanno per giocare tutti insieme a Tel Aviv. Queste storie si intrecciano e si fondono in un percorso che, partendo da Milano, riesce a collegare mondi lontani utilizzando pochi strumenti, comuni a tutte le latitudini: il senso di appartenenza, la speranza, il gioco. Tutti sono pronti con lo stesso entusiasmo e le stesse emozioni per vivere il momento in cui tutto converge: la partita di calcio che irrompe nelle loro vite, nelle loro storie, un sogno, un progetto, una favorevole esperienza di crescita. Il che lascia un segno positivo sul loro percorso verso l'età adulta, "un'opportunità per combattere nella loro vita", come dice Julio.