Sinossi *: Film sul "non far niente" come pratica estetica.
Ogni Monumento è al contempo nocumento: non si può mettere alcun oggetto - o concetto - sul piedistallo senza prevedere forzature ed omissioni.
L'idea del film è quella di progettare un monumento intangibile ad una figura unica del panorama della cultura italiana, come quella di Enzo Del Re.
Questi ha rappresentato una simbiosi praticamente unica tra la cultura mediterranea ed il pensiero anarchico della critica al lavoro, ancora adesso vista come fumo negli occhi dai mondi della politica e dall'amministrazione: la critica meridiana alla cultura del lavoro e della produzione, l'ultima persona cui un amministratore locale vorrebbe dedicare un monumento.
In un paese in cui il potere si costruisce sulla violenza, la paura, la depressione, lo scoraggiamento ed il paternalismo, difendere e diffondere qualsiasi cosa che possa strappare un sorriso è un gesto anarchico.
Il film mira ad effettuare una indagine per mettere insieme gli elementi per la costituzione di un "dossier" su quello che, al di là di facili mitizzazioni e celebrazioni postume, è rimasto del pensiero radicale di Del Re nel suo paese di origine, un paese del meridione contemporaneo.
Attraverso interviste, voci, suoni, attraversamenti, processi di coinvolgimento e disseminazione, questo è stato un pretesto per attivare dinamiche di conoscenza fisica ed immaginaria del territorio, un processo di ricognizione psico-geografica del territorio, delineandone nuove geografie e nuove forme di attraversamento.