Sinossi *: Nel sud della Colombia, tra la Cordigliera delle Ande e l’Oceano Pacifico, si estende il Cauca. Abitato da comunità indigene, è un territorio di grande bellezza naturale, sconvolto da una guerra tanto feroce quanto misteriosa. È da anni uno dei territori più pericolosi al mondo, luogo di produzione e traffico di coca, campo di battaglia di narcotrafficanti, forze di polizia, paramilitari governativi, narcoguerriglieri delle FARC, esercito colombiano. Gli indigeni del Cauca sono le vittime delle varie forze contrapposte. Spesso sono uccisi dall’esercito con il pretesto che siano guerriglieri. L’accusa è falsa, ma frutta ai militari un premio in denaro. A battersi con più coraggio per i diritti delle popolazioni del Cauca è la leader indigena Aida Quilque, quarant’anni, tra le principali dirigenti del CRIC, Consiglio Regionale del Cauca. Aida ha organizzato dimostrazioni e marce di protesta, come quella su Cali del 2008, alle quali hanno partecipato più di 45 mila indigeni del Cauca. Non ha esitato a scontrarsi più volte pubblicamente con Alvaro Uribe, quando era presidente della Colombia, costringendolo a una prova di umiltà nel Resguardo del Cauca di S. María e screditandolo, per la sua politica segreta in appoggio ai paramilitari, davanti agli indigeni e ai media colombiani. Per l’opera coraggiosa in favore dei diritti del suo popolo Aida ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Edwin Legarda, suo marito, è stato assassinato, a 50 chilometri da Popayán, il capoluogo del Cauca, mentre di notte percorreva una strada deserta.