Sinossi *: Dopo la caduta del Muro di Berlino e con la fine dell’Unione Sovietica, l’idea comunista nel mondo viene subendo un considerevole ridimensionamento. Globalizzazione economica e neo liberismo la fanno da padroni dell’intero globo. In Italia, ad esempio, la deriva socialdemocratica di una sinistra che un tempo si definiva comunista, ha tuttavia lasciato emergere dalle secche di una storia secolare che sembra essere giunta alla conclusione, forme di resistenza, talora nostalgica di un sistema politico, il marxismo-leninismo, che garantiva, nella visione ideale di quanti ne sono rimasti fedeli, giustizia e uguaglianza sociale. Da tali premesse prende le mosse un film che, partendo dalla morte di un prete autenticamente comunista, il genovese don Andrea Gallo, racconta con sguardo disincantato le vite di alcuni comunisti, orgogliosi di esserlo, ma in una prospettiva umana ed esistenziale che ne rivela ingenuità e debolezze, rabbia e lucidità analitica e in fondo, il sogno di sempre, ossia quello di una società egualitaria e quindi più giusta. Antifascismo e leninismo, praticati ancora oggi da questi compagni “inossidabili” come formiche rosse, ridiventano un dovere etico e un imperativo categorico, parafrasando l’aforisma cartesiano: sono comunista dunque esisto.