Sinossi *:
Le vicende umane e artistiche del pittore macchiaiolo Giovanni Fattori (Livorno 1825- Firenze 1908). La grande ed esclusiva passione per l'arte, i problemi economici, l'evoluzione stilistica, gli amati paesaggi, gli splendidi ritratti in una docu-fiction basata sulle memorie autobiografiche del pittore, interpretata da Carlo Monni.
Il documentario racconta, attraverso le riprese dei luoghi, le fotografie d'epoca di Livorno e Firenze, e soprattutto attraverso le opere e le parole di Giovanni Fattori, tutte le fasi della vita e della carriera del pittore livornese: l'infanzia a Livorno e la giovinezza a Firenze con i primi studi all'Accademia. E poi le incertezze degli esordi, il ritardo, rispetto ai compagni macchiaioli, nel trovare una propria strada autonoma dal classicismo accademico, i grandi, antiretorici, quadri delle battaglie risorgimentali, la scoperta della natura e della “macchia” con le piccole, poetiche tavolette. E poi il periodo della maturità, l'amicizia con Diego Martelli, durata tutta una vita, i butteri, i grandi spazi maremmani e sempre le ristrettezze economiche, nell'orgogliosa e cosciente solitudine di perseguire una propria e originale via all'arte. E le parole di Fattori, tratte da lettere e scritti autobiografici, interpretate con straordinaria espressività da Carlo Monni, ci ricordano che se l'arte a volte deve cedere a dei compromessi, la vera arte pretende una passione esclusiva: “Ho amato l'arte e l'amo ardentemente tuttora. Sto attaccato a lei come a un'innamorata (...) Ero il peggiore, quegli che meno studiava e meno comprendeva, perché sentivo in me qualcosa che non mi andava e mestavo e cercavo senza nulla trovare... Solo l’arte stavami addosso senza saperlo, né ancora lo so...



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