Sinossi *: Il film ripercorre l'avventurosa vita di Bruno, italiano emigrato in Argentina nel dopoguerra per amore della cugina Delia, amore che durerà per tutta la vita.
Dopo la morte di Delia, Bruno fa ritorno alla sua città, Ancona, che aveva lasciato 50 anni prima per raggiungere Delia a Buenos Aires. Ritroverà tutti i luoghi, le persone , gli oggetti della sua giovinezza e una nipotina che non ha mai conosciuto, in un viaggio dove i confini tra la realtà e l'immaginazione sono labili.
Sulla tecnica narrativa del flashback il protagonista rivive , attraverso i luoghi della sua infanzia, le esperienze più significative della sua adolescenza che hanno tutte come filo conduttore una famiglia e un padre fuori dall'ordinario. Con questo espediente narrativo il film riesce a ricreare il clima del dopoguerra in una città di provincia come Ancona, uscita pesantemente ferita dal secondo conflitto mondiale ma capace di rialzarsi creando una fucina di personaggi e caratteristi che la resero un’ importante città a livello culturale.
Il film sotto forma di docu fiction è il prewal del film doc “Gli Anni folli della velocità, vite straordinarie” prodotto da Gabriele Ogiva nel 2020 e ricrea a ritroso la prima parte del racconto, capace di intenerire lo spettatore il quale viene coinvolto in una girandola di emozioni provocando un senso di commozione come quando si getta lo sguardo su un vecchio album di fotografie. Da questo punto, "Addio in Febbraio, Ritorno ad Ancona" è un film sulla memoria collettiva dell’immaginario di una intera generazione, nata sotto il rumore delle bombe. A far da cornice al film anche in questo capitolo inediti storiche ed emozionanti pellicole 8 mm.