Sinossi *:
Hawala è molto più di un documentario: è una terapia corale, un viaggio profondo nell'animo umano, at-traverso le voci di chi raramente ha avuto l'opportunità di condividere la propria storia.
Tramite le travagliate vicende di Mohamed, Yeyinou , Natacha e Zakaria, il film ci trasporta lungo i sentieri tortuosi e pericolosi che conducono verso l’Italia, illuminando le tenebre degli abusi, delle violenze e dei tradimenti subiti lungo il cammino. Migranti africani e vittime di traffico umano, dall'iniziale riluttanza nel raccontarsi li vediamo valicare in una neces-saria liberazione catartica. Queste persone, insieme a molte altre, sono oggi assistite in Italia da or-ganizzazioni che si occupano del loro recupero psico-fisico, ma le loro storie rappresentano cicatrici difficili da rimarginare e rivelano le brutali realtà che i migranti affrontano nella loro ricerca di libertà e sicurezza.
Natasha, fugge dai suoi stupratori per raggiungere un luogo sicuro, dove, incinta, scopre di aver trasmesso il V.I.H a sua figlia, mentre Yeyinou , con una bambina nel grembo, figlia di un abuso di gruppo subito in Tuni-sia; lotta contro i demoni dei soprusi familiari e tentativi di suicidio. Mohamed, fuggito dall’instabilità polit-ica della Costa D’Avorio, viene nominato tra i responsabili della prigione dopo essere stato lui stesso tortur-ato e detenuto in Libia. Infine, Zakaria vive un'odissea di abbandono nel deserto e poi, con altri deportati, riesce a fuggire e a trovare lavoro, nonostante la violenza, nonostante il rischio, ancora oggi, di cecità. La voce toccante di Binta, in mandingo, trasmette un dolore universale, così forte che non ha bisogno di sot-totitoli per essere compreso.
Ma perché questo film? Perché "Hawala", un antico sistema di trasferimento di denaro, oggi è soprattutto un incubo di traffico di esseri umani, sfruttamento e violenza, commercializzato da multinazionali che ap-profittano dei più vulnerabili. Questo documentario non solo denuncia, ma celebra anche la resilienza e la forza di coloro che intraprendono pericolose traversate del deserto e del mare, lottando per la propria libertà e dignità, verso un futuro più giusto e umano. In alcuni luoghi, la vita di un essere umano non vale nulla. Come possiamo rimanere in silenzio?

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