Sinossi *:
Il progetto di realizzare un film per raccontare, attraverso le pagine di una rivista, alcuni aspetti decisivi della storia politica e culturale italiana del secondo Novecento ha origine dalla convinzione che lo strumento della rivista culturale, per capacità di indagine e flessibilità, abbia interpretato meglio il proprio tempo rispetto alla grande letteratura e persino rispetto all’immediatezza del cinema; che insomma sia la luce che consente a ciascun individuo di oggi, dotato di media intelligenza e buona curiosità, di rispondere alla domanda inespressa che sottende a ogni ricerca sull’essenza e l’eredita del «mondo di ieri». Da quella convinzione è quindi nato il docufilm I Quaderni piacentini, dal nome della rivista politico-culturale che tenne banco nella sinistra italiana per oltre vent’anni: dal 1962 al 1984. La vicenda che vi si narra passa attraverso un certo «passato prossimo» della storia che ha visto affermarsi in Italia il neocapitalismo e il consumismo diffuso; l’industria culturale con le sue mode e la scolarizzazione di massa; la caduta di fiducia nelle sorti del progresso e le rivolte studentesche e operaie; la stagione dei diritti civili e le nuove politiche industriali; il terrorismo politico e la disillusione dei militanti. Il nostro presente ha ereditato di quel tempo i problemi, non mai una soluzione. Ripercorrere oggi la biografia della rivista di Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi significa trarne alcuni elementi concreti per una biografia della società italiana nel secondo Novecento. Una rivista che non fu mai univoca nelle scelte e nei temi da affrontare, molteplice di esperienze e di idee quanto lo fu la generazione che infine ha concluso, con le rivolte del Sessantotto e Sessantanove, il lungo dopoguerra italiano.



Note:
Immagini di
Archivio Uliano Lucas; Archivio Famiglia Cherchi
RAI TECHE
AAMOD, Archivio Audiovisivo del Movimento operaio e Democratico

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