Sinossi *: Il documentario nasce con lo scopo di far conoscere ad un vasto pubblico il percorso dello scultore pistoiese, il valore della sua opera e il contributo che quest’ultima ha dato all’arte del Novecento. Il nesso tra la vita e le realizzazioni artistiche è illustrato utilizzando l’estesa documentazione biografica, i filmati, le interviste, le lettere e ancora la scoperta dei luoghi della sua vita a lui più cari e, naturalmente, le opere.
I luoghi dell’infanzia a Fognano di Montale (PT), dove nasce nel 1922, e gli anni della sua formazione artistica presso l’Istituto d’Arte di Firenze costituiscono, insieme alla drammatica esperienza della guerra e della prigionia, le principali fonti d'ispirazione della poetica di Vivarelli.
Nell’immediato dopoguerra, reduce da cinque anni di guerra e di prigionia, il giovane Vivarelli, ancora alla ricerca di certezze artistiche ed economiche, stabilisce il suo studio a Firenze e inizia a lavorare presso la Fonderia Michelucci di Pistoia dove, per tutti gli anni '50, collabora alla realizzazione di monumentali statue di scultori affermati.
Grazie alla conoscenza, l’amicizia e la stima dell’architetto Giovanni Michelucci, realizza la sua prima importante opera, il grande crocefisso ligneo della Chiesa della Vergine a Pistoia (1956). Vivarelli si avvia ormai verso la sua maturità artistica e il crocefisso costituirà per lui un simbolo imprescindibile di tutta la sua carriera. Nel 1963, continuando la sua collaborazione con Giovanni Michelucci, realizza infatti un altro dei suoi capolavori, il crocefisso per la Chiesa di San Giovanni Battista, per conto della Società Autostrade.
Un altro fondamentale incontro per Vivarelli è quello con Oskar Stonorov, architetto di origine russa, espatriato dalla Germania durante il nazismo, con il quale collaborerà alla realizzazione di importanti opere negli Stati Uniti d’America (Detroit, Filadelfia).
Partecipa, insieme ad altri importanti artisti del Novecento italiani e stranieri, fra i quali Giovanni Bassi, Abel Vallmitjana, Norman Narotzky, Federico Fellini, al movimento dell’ “Intrarealismo”, del quale è uno dei fondatori.
Proseguendo nel suo impegno di scultore attento all’impegno civile e al dramma della violenza e della guerra realizza nel 1974 il grande monumento a Giacomo Matteotti (Roma, Lungotevere) e nel 1987 l’opera Inno alla vita, per la città di Nagasaki (Giappone), affinché non si dimenticasse l’immane tragedia dell’esplosione della bomba atomica, opera ormai diventata un simbolo di pace per l’intero paese asiatico.
Degli ultimi anni è la costituzione della “Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli”, presso la residenza dello stesso Vivarelli, sulle colline pistoiesi, dove è raccolto il nucleo più significativo del suo lavoro.
Note:
Il documentario, nasce da una lunga intervista rilasciata dallo scultore nei suoi ultimi anni di vita, nel corso della quale egli ripercorre le fasi salienti della sua carriera artistica.