Sinossi *: "Jung" ("Giang") vuol dire “guerra” ed è una parola che per il popolo dell’Afghanistan ha mille significati. In questo paese straziato da un conflitto che dura da oltre vent’anni è sinonimo di vita, di quotidianità, di normalità. E Jung è appunto un viaggio in presa diretta in questa sconcertante realtà: il Nord dell’Afghanistan, terra dei Mujaheddin.
Viene seguita l’avventura umana e professionale dei suoi protagonisti. Gino Strada, chirurgo dell’organizzazione umanitaria italiana Emergency che offre assistenza alle vittime di guerra, è accompagnato nel sopralluogo in Afghanistan da Ettore Mo, inviato speciale del Corriere della Sera che segue le vicende di quel paese dai tempi dell’invasione sovietica. Emergency ha un progetto importante: aprire un ospedale per alleviare le infinite sofferenze di un popolo che la comunità internazionale ha abbandonato e dimenticato. Primo atto del racconto è la missione esplorativa realizzata nel febbraio del 1999. La città di Charikar, a solo mezz’ora dalla linea del fronte a nord di Kabul, viene scelta per costruirvi l’ospedale. Ma nel luglio del ‘99 un’improvvisa offensiva dei Talebani sulla pianura di Charikar costringe l’esercito dei Mujaheddin e la popolazione civile ad una fuga disperata. Emergency anticipa il suo intervento, ma giunta sul posto deve riaggiornare il progetto e sceglie il villaggio di Anabah, nella Valle del Panshir, come nuova sede del futuro centro chirurgico. Il terzo ed ultimo atto del racconto, realizzato nell’inverno e nella primavera del 2000, testimonia la vita dell’ospedale, con le sue tragedie quotidiane, nella speranza di una possibile alternativa alla follia della guerra.
Sette mesi trascorsi in un paese stremato da vent’anni di guerra, un paese in cui sembra impossibile e miracoloso sopravvivere.