Sinossi *:
In più di mille la chiamano "zia" o "mamma". Barbara Hofmann è in Mozambico per loro da più di quindici anni. La sua vita in Svizzera era completamente diversa con sogni e progetti normali, ma non fu capace di abbandonare tutti questi bambini dopo che li conobbe, perché si rese conto che non poteva cancellarli dalla sua mente e dal suo cuore semplicemente prendendo un aereo. Tutti sono orfani di guerra o dell’AIDS ed hanno vissuto una storia terribile. Vengono dall’ inferno e hanno bisogno di cibo, un letto sotto un tetto, cure mediche e, se possibile, di un’istruzione. Forse, soprattutto, hanno bisogno d’amore. Barbara Hofmann ha aperto le sue braccia a tutti i bambini di strada, a quelli che si nascondevano nelle rovine delle case, a quelli che sopravvivevano nel tanfo delle discariche in periferia e nel cimitero delle navi arenate al porto vecchio. Senza aspettare l'aiuto delle istituzioni rallentate dalla burocrazia o quello dei ricchi accecati dal loro egoismo neocolonialista, Barbara ha offerto loro tutti un’extra chance, una possibilità di emergere dagli orrori della guerra con dignità. Questo "angelo moderno", anziché ali, utilizza un motorino e non ha tempo per parole ipocrite perché impegnata in una dura battaglia quotidiana. Una grande storia d’amore, che appartiene alla nostra epoca infelice, ma che porta un messaggio antico quanto la speranza umana.



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