Recensioni di :
- La riscoperta dei lati umani di Franco d'Ayala Valva in "La Casa del Padre"


Sinossi *:
È una fredda mattina del gennaio del 2007 a Roma. Mio padre scivola e si rompe il femore. Vivendo da solo nel suo studio, che funge anche da sua residenza, quest’architetto di ottant’anni dovrà aspettare più di tre ore prima che uno dei suoi sei figli lo trovi per terra, in preda all’agonia e al terrore. Più tardi, in ospedale, ancora in attesa di un letto, mio padre sta sorridendo e chiacchierando allegramente. Divertito dall’attenzione delle infermiere e dalla presenza di una telecamera, lui è già al telefono con i suoi assistenti, dando direttive.
La Casa del Padre” comincia come un documentario che ritrae la figura di mio padre, un architetto di ottant’anni, discepolo di Frank Lloyd Wright. Lo stile iniziale è quello del “cinema diretto”, progressivamente però si sviluppa in un confronto padre-figlio dove in un primo tempo sono evidenti le difficoltà che ho ad imporre la mia presenza. “La Casa del Padre” segue la corsa frenetica di mio padre contro il tempo, per portare a compimento la realizzazione massima della sua opera; mentre io cerco di frenarlo, porgli domande ed ascoltarlo. Questo film ha lo scopo di documentare da un lato la ricerca della mia identità, della mia crescita personale, dall’altro le ultime costruzione della vita di mio padre e il completamento delle sue opere, unendo così il mio ruolo da regista con la sua architettura.

NOTIZIE 'La Casa del Padre'



Note:
La Casa del Padre" è un ritratto di un architetto italiano realizzato da un giovane regista, che gradualmente diventa un confronto tra padre e figlio.

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