Sinossi *:
Nella storia del cinema italiano il rapporto tra Milano e la componente femminile di questo settore è spesso stata dimenticata e forse mai raccontata. Da qui l’idea di raccogliere le testimonianze di alcune grandi attrici che sono nate e/o cresciute nella città (Franca Valeri, Valentina Cortese, Lucia Bosè, Adriana Asti, Mariangela Melato, Ottavia Piccolo, Angela Finocchiaro, Marina Massironi) per poter approfondire che cosa rappresenta essere un’attrice cinematografica “milanese”.
Essere un’attrice cinematografica nella nostra società condensa numerose fantasie e molteplici aspettative etiche, morali e di costume. Avere il corpo e la propria immagine come territorio e materia del proprio lavoro fa si che tutta la società, nelle sue diverse componenti, si senta in diritto di investire su questa figura, dando forma al suo immaginario e stimolando il suo desiderio d’immedesimazione e di gratificazione collettiva.
Lasciando libere le nostre attrici di spaziare nei ricordi e negli aneddoti riguardanti i personaggi cinematografici che hanno interpretato, proviamo a tracciare un’ affresco dei cambiamenti antropologici, sociali e di costume, che la donna ha vissuto dagli anni del secondo dopoguerra ad oggi.
Pensiamo ad esempio, e solo per ricordare alcune delle icone più famose, al personaggio della signorina “snob” di Franca Valeri, alla Lucia Bosè, giovane moglie infedele, dei primi film di Antonioni, all‘inquieta e trasgressiva zia bertolucciana di Adriana Asti, alla “trotzkista”, a sinistra della sinistra, di Mariangela Melato, all’eccessiva e smemorata “diva” interpretata da Valentina Cortese in “Effetto Notte”, alla giovane socialista Ottavia Piccolo di “Metello”, fino alle ultime interpretazioni di Angela Finocchiaro e Marina Massironi nei film di Nichetti, Aldo, Giovanni e Giacomo, Soldini e Cristina Comencini.
Un documentario quindi, che non solo racconta da un’ottica femminile una particolare storia del cinema italiano contemporaneo, ma che dà anche modo di riflettere sull’anima complessa di questa città e delle sue donne, e di fornirci una lezione di vita per gli anni che stiamo vivendo.



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