"All’Amore Assente": La politica del ghost writer
Non ci dobbiamo sorprendere se Andres, il protagonista assente di questa vicenda, attingesse a piene mani tra i versi gloriosi di Walt Withman, per scrivere testi politici, credibili, avvincenti e finemente poetici. La politica è fatta anche di questo: ci sono ghost writer che devono saper raccontare illusioni. Queste poi saranno filtrate dall’arguzia del politico che le leggerà, trasformando certe favole non credibili in un futuro concreto e incredibile… perlomeno per l’elettore ingenuo.
Anche Gore Vidal scriveva perfette sceneggiature (come Ben Hur) e contemporaneamente redigeva i bellissimi discorsi di John Kennedy. E mai sapremo se quei testi fossero suoi o di chissà quale altro romantico poeta meno noto. Certo, la scelta di Andres di lasciarsi coinvolgere da Withman, potrebbe apparire anacronistica: questo grande poeta ha solidificato la coscienza americana per generazioni che ormai non esistono più. Forse son state “sostituite” dal disincanto adolescenziale del Giovane Holden. Chissà…
E qual è, invece, il peggior disincanto per l’elettore moderno? Il messaggio televisivo. Alle illusioni delle belle parole si aggiungono quelle delle belle immagini, dei modelli impossibili che sappiamo irraggiungibili, ma che comunque vogliamo caparbiamente
imitare. Schiave ormai di queste visioni, le fazioni politiche italiane promettono il trionfo di famiglie plastificate, in cui mamma e papà sono belli e fedeli, i figli felici ed obbedienti, immediati posti di lavoro sicuri e redditizi.
Il solo potere che abbiamo per uscire da ciò, è un semplice telecomando, che purtroppo non è un allontanarsi fisico dalla piazza, semmai è un far finta che per un po’ siamo di nuovo con noi stessi. Si sa: ormai anche la sola presenza di un televisore nel
nostro salotto tramuta le belle favole in perfide bugie. Andres, il protagonista assente di questo film, forse è un antieroe. Sa di rappresentare questo lento dissolversi della verità, ma non sa come affrontarlo, non ha un telecomando che gli consenta di inventare un linguaggio politico vero e genuino… e quindi scompare.
Una cosa è certa: i ghost writer che scrivono splendidi messaggi politici, sapendo che mai saranno attuati dal politico che li commissiona, prima o poi dovranno fare i conti con la propria coscienza. La poesia è una severa maestra: non si fa mai trovare quando la esalti, ma sa come rimproverarti quando la tradisci.
07/02/2007