Descrizione: Al Festival di Cannes del 1960, di fronte a "L'avventura", pubblico e addetti ai lavori si schierano su due fronti opposti: da un lato, gli spettatori commentano i momenti nevralgici della proiezione con fischi e risate; dall'altro, i critici gridano al capolavoro. Oggi, a cinquant'anni di distanza, l'episodio appare come uno scontro tra vecchio e nuovo cinema. Incrinando i meccanismi del racconto tradizionale in rapporto sia al materiale tematico (la condizione umana nell'epoca post-industriale), che agli strumenti narrativi (l'irrisolto intreccio giallo), alla composizione dell'inquadratura (la preminenza del paesaggio), alle tecniche di montaggio (i falsi raccordi e la continuità di ripresa). "L'avventura" consacra internazionalmente Michelangelo Antonioni, lancia Monica Vitti come attrice drammatica e indica la strada della modernità al miglior cinema coevo. Incrociando la poderosa letteratura critica con materiale largamente inedito (soggetto, sceneggiatura, documenti di produzione ecc.). Federico Vitella propone in queste pagine una rigorosa e approfondita isi dell'opera nella sua precisa collocazione storica e culturale.
ULTIME NOTIZIE
BASILICO - L'INFINITO E' LA' IN FONDO - L'11 marzo proiezione alle Gallerie d’Italia Torino
09/03/2025
Scopri di più >>
100 BIRRI - Un omaggio al Maestro del Nuevo Cine Latinoamericano il 13 marzo all’AAMOD
08/03/2025
Scopri di più >>
CINEMA DU REEL 47 - Tra le proiezioni speciali "GEN_" di Gianluca Matarrese
08/03/2025
Scopri di più >>