Sinossi *:
La sofferta creazione di un archivio personale. E’ il ritratto di una donna che dal 2006 documenta incessantemente ogni istante della sua vita con una fotocamera digitale. Uno slancio onnivoro misto d’amore, curiosità, sentimento religioso e insolenza; una determinazione morbosa e ossessiva, che genera incomprensioni e sfida l’ostracismo della comunità di appartenenza. Ad affascinarmi di tale vicenda è proprio la sua ambiguità: se da una parte solleva una riflessione sull’odierna nevrosi da produzione/accumulo di immagini, e sulla moralità legata alla diffusione delle stesse; dall’altra sono convinto che il tempo porterà un nuovo sguardo su questa storia. Ciò che oggi è percepito, dal contesto di riferimento, come comportamento degradante e invadente, potrebbe tradursi un giorno in patrimonio comune, proprio attraverso la condivisione dell’archivio della protagonista. Da qui anche il titolo del corto, che fa riferimento a "Manto", figlia di Tiresia: figura mitologica errante e sofferente, le cui lacrime generarono lo splendido bacino d’acqua nei pressi di Mantova. Il lavoro è stato realizzato con uno smartphone in occasione di una residenza artistica in Basilicata.