Sinossi *:
Il documentario Mario Masini, il cinema delle ombre rende omaggio a uno storico direttore della fotografia, già esponente negli anni ’60 del cinema sperimentale italiano, insieme a Grifi, Leonardi e Brunatto. Vengono ripercorse da Masini stesso le tappe fondamentali della sua formazione, dal Liceo Artistico a Firenze, al cineclub “Amici dell’Annunziata” diretto da Padre David Maria Turoldo, al Centro sperimentale di cinematografia a Roma. Masini racconta dell’esordio nel cinema come assistente di Vittorio Storaro e in seguito il debutto come operatore e direttore della fotografia. Masini è noto agli addetti ai lavori per essere stato uno degli esponenti del cinema underground (o sperimentale) italiano. Tale attività culmina nella realizzazione dei due cortometraggi Il sogno di Anita e Immagine del tempo e del mediometraggio X chiama Y, considerato uno dei capolavori del cinema sperimentale italiano degli anni ’60. La capacità di lavorare con la luce in situazioni difficili gli permette di essere chiamato dal celebre Carmelo Bene, con la quale instaura un rapporto professionale e di amicizia che lo porta a curare l’immagine fotografica di 4 film (su 5) di Carmelo Bene, tra i quali il premiato "Nostra Signora dei Turchi". Qualche anno dopo dirige la fotografia dei film "San Michele aveva un gallo" e “Padre Padrone” dei Fratelli Taviani, premiato con la Palma d’Oro a Cannes. Paolo Taviani, intervistato da Masini nella sua abitazione romana, elogia il suo direttore della fotografia per le immagini finali del film “San Michele aveva un gallo”, raccontando un interessante aneddoto avvenuto sul set. Dopo aver curato la fotografia di numerosi film italiani, all’apice della carriera, Mario Masini abbandona il cinema per seguire i corsi della scuola antroposofica steineriana e diventare a Roma uno dei primi maestri steineriani in Italia. Dopo qualche anno si trasferisce a Stoccarda, continuando ad occuparsi di antroposofia e realizzando spettacoli di teatro 5 con ragazzi disabili in qualità di regista. Sul finire del ‘900 riprende a lavorare nel cinema, collaborando in numerosi progetti di film ambientati in Africa, tra i quali "Teza", premiato alla Mostra del Cinema di Venezia. Il documentario prosegue mettendo in evidenza la poliedrica attività artistica di Masini, che oltre che fotografo è anche scultore, scrittore e pittore. Nel 2020, infine, realizza il suo primo film lungometraggio da regista cinematografico con “La sciarpa rossa”, ci cui è anche sceneggiatore, ambientato fra i mendicanti di Stoccarda.


Suono:
Stefano Molino

Aiuto regista:
Filippo Testa
Graziella De Lucia

Steadycam:
Luca Zanlorenzi

Consulenza per il montaggio:
Michael Zampino

Consulenza artistica:
Gabriele Ghiotti

Contributi video:
Guido Bandini

Contributi video:
Margarida Cardoso

Produzione esecutiva:
Enrico Venditti

Produzione esecutiva:
Antonio De Lucia

TRAILER

NOTIZIE 'Mario Masini, il Cinema delle Ombre: da Carmelo Bene a La Sciarpa Rossa'



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