Fondazione Fare Cinema
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Cast

Con:
Gianluca Bocchi (Professore Ordinario di Filosofia della Scienza e Docente in Antropologia ed Epistemologia della Complessità all’Università degli Studi di Bergamo)
Carmen Francesca Banciu (Scrittrice)
Kevin McAleer (Scrittore)
Hatice Akyun (Scrittrice)
Luo Lingyuan (Scrittrice)
Laura Peters (Esperta Studiosa di Scritture Migranti)
Britta Ganzebohm (Direttrice del Literatur Salon)
Anna De Paoli (Regista)
Neco Celic (Regista)
Benno Plassmann (Regista)
Andreas Ludwig (Storico)
Bernd M. Sherer (Direttore del Museo Haus der Kulturen der Welt)
Konrad Vanja (Direttore del Museum Europaischer Kulturen)
Sinan Al Kuri (Attore)
Marissa Del Amo (Scenografa)
Gabrio Mucchi (Fotografo)
Sergio Rovera
Corinne Douarre (Cantautrice)

Soggetto:
Floriana Chailly

Sceneggiatura:
Floriana Chailly

Musiche:
Corinne Douarre

Montaggio:
Paolo Santagostino

Produttore:
Floriana Chailly

Riprese:
Floriana Chailly

Riprese:
Paolo Santagostino

Consulenza:
Laura Peters

Mobile Berlin


Regia: Floriana Chailly
Anno di produzione: 2010
Durata: n.d.
Tipologia: documentario
Genere: arte/sociale
Paese: Italia
Produzione: Il Fischio
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Ufficio Stampa: Ufficio Stampa IL FISCHIO
Titolo originale: Mobile Berlin
Altri titoli: Mobil/Beweglich Berlin - Mobilne Berlin - мобільний Berlin - Hareketli Berlin - κινητά Berlin - סלולרי Berlin

Sinossi: Berlino si caratterizza oggi come una città europea emblema del movimento.
Nella cultura, nelle lingue, nell’architettura, nell’arte, nelle stesse aree verdi, la capitale tedesca presenta una capacità duttile di cambiare spazi e mentalità in ogni momento, riproponendo sempre in modi diversi la propria storia di capitale europea della sperimentazione.
È come se le vicende politiche e culturali della città avessero preparato da generazioni a questa forma di apertura al nuovo e di integrazione tra passato, presente e futuro, ma anche tra cultura tedesca e culture europee, che oggi la rendono così attrattiva per migranti di tutti i paesi.
Per tracciare il processo che ha portato a questa realtà ed entrare concretamente nella vita della città il documentario è costruito su due binari: quello del racconto storico-sociologico fatto dal Prof. Gianluca Bocchi – ordinario di Filosofia della scienza e docente in Antropologia ed Epistemologia della Complessità all’Università degli Studi di Bergamo – che fa da filo conduttore e narrativo e quello delle voci dei giovani artisti e intellettuali, che vivono la natura policulturale della metropoli e traggono da essa l'ispirazione per le loro arti.
Scrittori come Carmen Francesca Banciu, Kevin McAleer, Hatice Akyun e Luo Lingyuan parlano dei loro modi di vivere e scrivere di Berlino, mentre Laura Peters, esperta studiosa di scritture migranti, aggiunge le note delle sue mappe letterarie raccontando l'altra Berlino di Kaminer. Britta Ganzebohm, direttrice del Literatur Salon, aggiunge la sua esperienza come inventore dei Charlies Angels della letteratura, un modo per far familiarizzare gli scrittori stranieri con quelli Berlinesi.
Registi quali Anna De Paoli, Neco Celic, Benno Plassmann, raccontano attraverso i loro film e spettacoli teatrali la multiculturalità delle loro opere, mentre lo storico Andreas Ludwig ci fa vedere Berlino come un esploratore alla Benjamin, mostrandoci una città costruita sulle invenzioni anche dei luoghi.
Bernd M.Sherer, direttore del museo Haus der Kulturen der Welt, ci dice di un nuovo modo di vedere il documentario e l'opera artistica, mentre Konrad Vanja direttore del Museum Europaischer Kulturen spiega la necessità di vedere nella città i legami con le culture europee.
Gli aspetti critici di Berlino, capitale dell’incontro interculturale, sono espressi dall'attore Sinan Al Kuri e dalla scenografa Marissa Del Amo, mentre il fotografo Gabrio Mucchi racconta di un bell'esperimento di locale con degustazione di vino a discrezione del pubblico.
Sport, musica, giochi nelle ex fabbriche trasformate in luoghi di cultura: dall'Hamburger Bahnhof al Kulturbrauerei, passando per Kunsthaus Tacheles, Raw Tempel, fino al Bethanien, che ospita in residenza artisti di tutto il mondo. Dell’ex fabbrica storica dell’UFA FILM, che ha prodotto tra gli altri il film “Metropolis”, nei suoi 18.000 mq rimane la Ufa Fabrik, un complesso di accoglienza multifunzionale nato nel '79 che Sergio Rovera ci mostra come una grande famiglia patriarcale in una struttura per vivere, per educare i bambini e fare spettacolo ma anche produrre e vendere il pane a tutto il quartiere.
Un caleidoscopio di immagini e racconti, che fanno entrare il pubblico nel vivo della vita transculturale di una vera capitale europea del XXIesimo secolo, con l'aggiunta di “tocchi francesi” dati delle musiche e delle testimonianze della cantautrice Corinne Douarre.

Sito Web: http://

Ambientazione: Berlino

"Mobile Berlin" è stato sostenuto da:
Comune di Milano (Assessorato allo Sport)


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