Odessa vince il Festival Filmmaker 2006
Con la premiazione delle opere vincitrici del Concorso Internazionale su Lavoro e Temi Sociali (martedì 28 novembre) si chiude la prima parte del Festival FILMMAKER, ospitata allo Spazio Oberdan di Milano.
In otto giorni di programmazione, seguiti sempre da un pubblico numeroso e attento, sono stati presentati 43 corti, video e lungometraggi suddivisi in quattro sezioni con una particolare attenzione al cinema documentario e alla produzione dei filmaker milanesi e dei giovani autori, sostenuti direttamente dal festival grazie al progetto produttivo Paesaggi umani.
La giuria del Concorso, composta dallo scrittore Gianni Biondillo, dalla rappresentante sindacale Anna Milani, dal critico e studioso di cinema Emiliano Morreale, dalla regista Marina Spada, da Alessandro Signetto (presidente dell'Associazione Doc/it) e dal rappresentante della società Fnac-Milano Gianmarco Zanrea, ha assegnato il 1° Premio di 5.000 euro al film "ODESSA" di Leonardo Di Costanzo e Bruno Oliviero con il seguente giudizio:
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Un film che riesce a fondere la forza del tema che evoca un grande mutamento storico, la potenza del set e una ricerca formale insieme rigorosa e ricca di carica emotiva. L'incontro tra sguardi registici diversi ha creato una frizione feconda, fondendo attenzione alla realtàe slancio visionario".
Gli altri due premi, di 1.250 euro ciascuno sono stati assegnati a "KLINGENHOF" di Beatrice Michel (PREMIO FNAC) con il seguente giudizio:
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Lontano dalle luci della ribalta, il cuore pulsante di un universo a misura d'uomo. Per raccontare storie che per una volta fanno il cinema, senza che il cinema faccia storia." ed a "HORS LES MURS" (Fuori le mura) di Alexandre Leborgne e Pierre Barougier "
Per la straordinaria capacità di raccontare un mondo fuori dal mondo, popolato da storie e narrazioni profondamente vere. La prigione senza mura, come metafora dell'esistenza umana. Cosa lontana, cosa vicina".
Da mercoledì 29 novembre fino al 3 dicembre FILMMAKER si sposta al Cinema Gnomo per la retrospettiva sul regista austriaco ULRICH SEIDL.
Provocatorio, rischioso, spietato: il cinema di Ulrich Seidl non lascia mai indifferenti e non certo perchè racconti storie sensazionali o ritragga personaggi fuori dal comune. L'unico grande soggetto dei film di Seidl è la normalità, osservata con occhio lucido e distante e inquadrata in composizioni geometriche dal fortissimo impatto visivo. I suoi lavori documentari parlano molto dell'impurià, un film di finzione, spettacoli teatrali e lavorano intorno alla condizione dell'uomo contemporaneo, lasciato solo da Dio e dalle ideologie e animato da fantasmi interiori di ogni tipo. A proposito dei suoi film Werner Herzog ha dichiarato che al cinema, non ho mai visto l'inferno tanto da vicino.
Ulrich Seidl interverrà personalmente alla manifestazione, tenendo un seminario venerdì 1 dicembre alle 16.00.
La retrospettiva è a cura di Filmmaker in collaborazione con il Comune di Milano - Milano Cinema, con il Forum Austriaco di Cultura, Ministero degli Affari Esteri dell'Austria e Associazione Doc/it.
28/11/2006