Note di regia del film "Notte Prima degli Esami"
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Notte Prima degli Esami" è una commedia corale e generazionale che punta dritta al cuore. Un “come eravamo” tenero, romantico, a tratti decisamente buffo. Come la vita.
I giovani protagonisti del film amano, soffrono, si divertono. E crescono. Inconsapevoli di essere alla fine di un decennio bizzarro, gli anni ’80.
Come cantava Raf in una hit del 1989 diventata un’evergreen: Anni veri di pubblicità, ma che cosa resterà anni allegri e depressi, di follia e lucidità.
Noi siamo sempre più soli, singole metà anni sui libri di scuola e poi a cosa servirà?
Sembrano già gli Anni ‘80… per noi quasi 80 anni fa!
Anni rampanti dei miti sorridenti da wind-surf sono già diventati graffiti ed ognuno pensa a sè. Forse domani a quest’ora non sarò esistito mai e i sentimenti che senti se ne andranno come spray.
Cosa resterà di questi Anni ‘80, chi la scatterà la fotografia?
Ecco, "
Notte Prima degli Esami" è una fotografia dei ragazzi degli anni ’80. Ma non solo.
È anche un film sulla scuola (e i professori, rappresentati da Martinelli “il prof di lettere più bastardo della storia dell’umanità”) in cui la scuola non si vede mai ma è presentissima, così come lo è nei ricordi (e negli incubi) di ognuno di noi. È un film sull’amore a prima vista di un ragazzo che ancora non sa cos’è l’amore. (Chi lo sa alzi la mano!). È un film sulla famiglia e sul complicato (e spesso drammaticamente esilarante) rapporto tra figli e genitori (ancora una volta simboleggiati da Martinelli che a casa svela tutte le sue insicurezze e i suoi rimpianti). È un film sull’amicizia di un gruppo di ragazzi che ha paura di crescere e che appartiene ad una generazione particolare: l'ultima che non possedeva il cellulare, non aveva l'ansia di apparire in tv e cercava divertimento e rifugio soltanto dentro la "comitiva". E’ un film in cui i diciottenni di ieri ritroveranno l’atmosfera, la musica e un mondo che avevano quasi dimenticato. Mentre i diciottenni di oggi scopriranno che… in vent’anni non è cambiato niente!
Antonello Venditti, nella canzone che regala il titolo al film, racconta con efficacia una notte speciale, l’ultima particella di libertà e di indefinitezza, prima che la maturità giunga a dettare le sue leggi, a imporre i suoi doveri. La spensieratezza dei 18 anni infatti è uno stato mentale difficilmente ricreabile da adulti. Sfugge mentre cresciamo, scolora nel nostro personale album dei ricordi e lascia lentamente il posto alla nostalgia.
Questo film cerca di far respirare ancora una volta quell'aria, rivivendo insieme una notte d’estate di tanti anni fa…
Fausto Brizzi