Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Presentata la 18. Edizione del Trieste Film Festival


Conferenza Stampa di mercoledì 10 gennaio 2007.


Presentata la 18. Edizione del Trieste Film Festival
Una immagine della conferenza stampa
Alpe Adria Cinema rinnova anche quest’anno l’annuale appuntamento con Trieste Film Festival, giunto alla 18.ma edizione, in programma dal 18 al 25 gennaio 2007 (anticipato il 13 e il 14 da un’anteprima della sezione Immagini/Miela Next) a Trieste (Cinema Excelsior, Sala Azzurra, Cinema Artiston e Teatro Miela), con la direzione artistica di Annamaria Percavassi. Ormai riconosciuta come la più ricca e articolata manifestazione festivaliera italiana espressamente dedicata alle cinematografie di questa vasta area che si estende dal Baltico al Mediterraneo, il Festival attraversa idealmente il cuore della Nuova Europa, un territorio fecondo di energia creativa, di giovani e affermati talenti.
Tra gli eventi speciali spicca, in apertura di Festival, la prima italiana dell’ultimo film di Tony Gatlif, TRANSYLVANIA: protagonista una combattiva e appassionata Asia Argento affiancata da Birol Ünel e Amira Casar. Il film, di produzione francese, si svolge in Romania, Paese da sempre indagato dal Festival ma che quest’anno sarà ampiamente rappresentato con ben due film in anteprima nazionale all’interno del concorso lungometraggi. In quest’edizione lo sguardo del Festival si poserà con particolare attenzione proprio su Romania e Bulgaria - Paesi appena entrati a far parte dell’Unione Europea - con una ricca presenza nel programma e nei concorsi.
In particolare, alla produzione cinematografica della Bulgaria sarà dedicato il CEI Event, proprio nell’anno di Presidenza bulgara della CEI (Iniziativa Centro Europea). Questo evento speciale, che vuole sottolineare la rinascita del cinema bulgaro, si ricollega idealmente alla retrospettiva “Nuovi angeli,vecchi fantasmi-il cinema bulgaro dopo il 1989”, che il festival presentò nel 1994 (V edizione). Oggi il cinema bulgaro ha raggiunto una nuova maturità e si presenta alle ribalte internazionali mietendo premi e riconoscimenti. Sempre nell’ambito della collaborazione con la CEI, sarà assegnato anche quest’anno il Premio CEI, che va al regista albanese Kujtim Çashku (presente con un film anche nel concorso dei lungometraggi) per sottolineare il coraggioso lavoro da lui fatto per lo sviluppo del cinema nel suo paese.
Il consueto omaggio alle Scuole cinematografiche dell’area, sarà dedicato quest’anno alla Scuola del Cinema di Bucarest UNATC “I. L. Caragiale”. Anche la Romania è protagonista di un notevole risveglio degli autori che dimostrano una sorprendente sicurezza del mestiere e un grande bisogno di raccontare la propria storia recente. Ben due sono i lungometraggi di fiction in concorso, entrambi ambientati nel 1989, anno della caduta del muro di Berlino e ultimo anno della dittatura di Ceausescu: a molti anni di distanza da quei fatti, due giovani cineasti romeni – tre se pensiamo a Corneliu Porumboiu, autore del film “12:08 East of Bucarest”, già passato di recente nelle sale italiane - hanno sentito la necessità di tornare su quei fatti così drammatici, repentini e, per certi aspetti, ancora misteriosi.
La serata di apertura del Festival 2007 avrà anche un altro protagonista d’eccezione: giovedì 18 gennaio al teatro Miela (ore 22.00) per la sezione Immagini - il tradizionale appuntamento curato da Tiziana Finzi in collaborazione con Bonawentura Mielanext - si esibirà Dj Shantel - alias Stefan Hantel -con la Bucovina Orkestar. Il poliedrico musicista e produttore chiamato “king of the Balkan dancefloor” ha creato un irresistibile miscuglio di balkan-beats, gyspy-groove, frestyle electronica e russian-disco ed è divenuto uno dei fenomeni musicali del momento grazie anche ad alcuni film, come il nuovissimo BORAT.
Grande attesa anche per l’evento di chiusura di questa 18.ma edizione: dopo la vittoria della sezione lungometraggi nel 2004, torna al Trieste Film Festival il regista turco Nuri Bilge Ceylan con il suo ultimo film IKLIMLER (Climates), già applaudito all’ultimo festival di Cannes, in cui l’autore tratteggia magistralmente la solitudine umana e l'incomunicabilità tra le persone.
Le tre sezioni competitive del festival come ogni anno cercheranno di documentare e interpretare i segnali di tendenza più originali provenienti dai paesi dell'Europa centro orientale. Il CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI presenterà 10 film in anteprima italiana, scelti tra le opere più significative prodotte nell'ultimo anno. Due, come anticipato, le opere provenienti dalla Romania: HIRTIA VA FI ALBASTRA di Radu Muntean e CUM MI - AM PETRECUT SFARSITUL LUMII, co-produzione franco romena, film d’esordio nei lungometraggi del giovane regista Catalin Mitulescu, che ha visto attribuire a Cannes 2006 il Premio come miglior attrice alla protagonista Dorotheea Petre nella sezione “Un Certain Regard”. Sempre per il concorso lungometraggi torna a Trieste il protagonista di una delle prime edizioni del festival, il regista Rajko Grlić con il film KARAULA, una co-produzione tra Croazia, Slovenia, Bosnia e Germania. Dall’Albania arriva il film MAGIC EYE, coprodotto con la Germania e firmato da Kujtim Çashku, mentre da Francia e Tadjikistan arriva BIHISHT FAQAT BAROI MURDAGON, di Djamshed Usmonov. E’ prodotto in Germania DER FREIE WILLE, di Matthias Glasner, Orso d’argento allo sceneggiatore, produttore e interprete all’ultima Berlinale. In concorso anche FEHÉR TENYÉR dell’ungherese Szabolcs Hajdu, la produzione bulgaro-tedesca OBARNATA ELCHA di Ivan Čerkelov e Vasil Živkov e il fim polacco Z ODZYSKU di Sławomir Fabicki. Di grande prestigio, infine, la presenza in concorso di uno dei maestri della cinematografia est europea, il serbo Goran Paskaljević, con il suo ultimo film, il racconto ad episodi OPTIMISTI, basato sulle celeberrima novella di Voltaire Candido. Il film è articolato in cinque parti segnate dall’interpretazione di uno dei mostri sacri del cinema belgradese: Lazar Ristovski (Underground, La polveriera, San zimske noći), che a Toronto 2006 ha ricevuto il Premio come miglior attore. Ambientato ai giorni nostri, nel dopo-Milosevic, il film è intriso di un divertente cinismo e umor nero, tra speranza e disperazione.
Sono 16 i cortometraggi selezionati da Tiziana Finzi per il CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI, provenienti da 11 Paesi, esplorati dalla consueta ricerca che dall'Europa centro-orientale si è sviluppata e ha viaggiato sempre più verso est e il bacino del Mediterraneo. Gran parte di questa selezione è stata operata visionando il materiale proveniente dalle scuole dei diversi Paesi. All'interno del programma si trovano anche opere realizzate da cineasti già affermati o comunque non esordienti che competono con un cinema più giovane e fresco proprio perché accomunati da tematiche e stili narrativi simili, o per tradizione o per sperimentazione. Il tema ricorrente è quello della vita contemporanea, nella semplicità della sua quotidianità, talvolta difficile, talvolta divertente o irriverente, ma che comunque vede sempre come unico centro e argomento l'uomo nel suo essere persona, soggetto che appartiene a questo mondo in una evoluzione continua e non sempre piacevole. Dall’Italia il lavoro dei Masbedo - acronimo di Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni – 10 INSECTS TO FEED, LA CENA DI EMMAUS di Josè Corvaglia e A DOPPIO FILO di Matteo Oleotto. Da segnalare i corti francesi BIR DAMLA SU di Deniz Gamze Ergüven, RACHEL di Frédéric Mermoud e NOUVELLE GÉNÉRATION di Artemio Benki. Ma i lavori provengono anche da Germania (JABA, di Andrwas Bolm e OPEN di Charlotte Siebenrock), Svizzera (JOLIDO di Francesco Jost), Romania (LAMPA LA CACIULA, di Radu Jude) Slovenia (OHCET di Peter Pasic), Polonia (POMIĘDZY di José Iglesias Vigil), Bulgaria (TIR di Radoy Nikolov) Ungheria (A VIRUS di Agnes Kocsis), Lettonia (UDENS di Laila Pakalnina) e Turchia con POYZAR di Belma Bas.
Il CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI, curato da Fabrizio Grosoli, è ormai alla sua terza edizione e si conferma come una delle sezioni centrali della manifestazione. Ne fanno parte film di diversa durata (dal corto al lungometraggio) e formato per un totale di 24 titoli. Quest'anno - ancor più che nelle scorse edizioni - sono rappresentate tutte le principali aree di interesse tradizionale del festival, dai paesi balcanici ai baltici, dall'Europa Centrale alla Russia, anche se in alcuni casi cineasti polacchi, slovacchi o russi hanno realizzato le loro opere fuori dai confini d'origine. La selezione 2007 si apre, come da tradizione, a temi d'investigazione sociale: da notare in particolare la forte presenza di film dai paesi dell'ex-Jugoslavia, che forse per la prima volta con tale lucidità e assenza di pregiudizi e censure si dedicano a importanti rievocazioni della guerra che ha insanguinato quelle regioni.
Un altro fenomeno da registrare sono i molti titoli che analizzano la realtà contemporanea dell'Europa orientale - sia in termini drammatici che con accenti decisamente ironici - come una sorta di laboratorio privilegiato della globalizzazione imperante a livello economico come sociale. Tra i cineasti rappresentati alcune personalità di spicco come i russi Sergej Loznica, Aleksander Gutman, Marina Rabezhkina e il veterano serbo Zelimir Zilnik (presente con il lavoro fuori concorso EVROPA PREKO PLOTA) mentre risulta particolarmente consistente la partecipazione femminile con molte giovani cineaste di sicuro avvenire.
Da segnalare i due importanti omaggi di questa edizione 2007: l’omaggio ai registi FREDI M.MURER e FRANCO GIRALDI.
Una vera e propria rassegna - curata da Paolo Vecchi - sarà dedicata all’opera di un autore schivo e raffinato, potente narratore della marginalità, lo svizzero Fredi M. Murer nato nel 1940 a Backenried, vicino al lago di Lucerna, autore che vive distaccato dai riflettori del mondo del cinema pur essendo al contempo grande fotografo, attore, montatore, sceneggiatore, produttore, documentarista. La sua opera , che sa interpretare e tradurre in suggestioni forti e asciutte la grandezza tragica delle solitudini, è un patrimonio ancora tutto da scoprire (oltre ai suoi capolavori – GRAUZONE del l979 e HOHENFEUER del 1985 - già noti ai più attenti cinephiles) e da valorizzare. Al Festival sarà presentato anche il suo ultimo lavoro, VITUS, protagonista Bruno Ganz, che ha segnato il ritorno in grande stile del regista svizzero tedesco: una nuova esplorazione del mondo dell'infanzia, tema caro all'autore, selezionato a rappresentare la Svizzera per gli Oscar 2007. L’omaggio a Murer è realizzato in collaborazione con l’Istituto Svizzero di cultura a Roma e con Swiss Film e sarà reso itinerante.
A Franco Giraldi, invece, sarà dedicata una retrospettiva (arricchita dalla pubblicazione di un libro a lui dedicato a cura del professore Luciano De Giusti) nell’ambito del progetto quinquennale “LO SCHERMO TRIESTINO”, ideato e organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste. E’ sicuramente una delle voci più rappresentative della cinematografia italiana il regista Franco Giraldi, classe 1931, nativo di Comeno (Komen, oggi Slovenia), che ha firmato, nel corso della sua lunga carriera, una filmografia eclettica come poche altre, spaziando dagli esordi del 1966 – ’68, nel segno del western all’italiana, alla fortunata sequenza di commedie di costume affidate a grandi interpreti del cinema (come Monica Vitti e Ugo Tognazzi, oltre a Giovanna Ralli, Omero Antonutti e Philippe Leroy attesi ospiti del festival), per poi dedicarsi alla narrazione lucida e spesso drammatica di storie del nostro tempo, ispirandosi a testi letterari famosi. Per l’occasione gli amici di sempre, Callisto Cosulich e Tullio Kezich, saranno presenti al festival per un incontro pubblico con lo stesso Giraldi in occasione della proiezione del documentario di Giampaolo Penco “Callisto, Tullio e Franco”.
Torna anche quest’anno la sezione ZONE DI CINEMA riservata alle più interessanti produzioni realizzate nella regione Friuli Venezia Giulia: a dicembre durante l‛anteprima il pubblico, insieme ad una giuria di esperti, ha selezionato le migliori opere da includere nel programma del Festival.
Evento speciale di questa sezione sarà un omaggio allo scrittore tedesco, ormai triestino d’adozione, Veit Heinichen, curata da Elisabetta D’Erme. Il festival focalizzerà l’attenzione sul personaggio centrale dei gialli più famosi di Heinichen (“I morti del carso” e “Morte in lista d’attesa”): il commissario Proteo Laurenti, protagonista anche di due fiction realizzate a Trieste dalla televisione tedesca, opere che saranno presentate al festival in anteprima assoluta fuori dalla Germania. La proiezione delle fiction sarà accompagnata da una tavola rotonda dal titolo “Trieste: ritratto di una città in giallo”, che coinvolgerà, oltre all’autore, Tatiana Rojc dell’Università di Trieste, Luisa Altichieri Tinazzi, Franco Giraldi, lo psicanalista Paolo Fonda e il direttore del quotidiano «Il Piccolo» Sergio Baraldi.
Si conclude quest’anno la sezione dedicata al nuovo cinema tedesco con "UPDATE DEUTSCHLAND 2", una decina di film dedicati all’onda nuova del cinema tedesco contemporaneo Da qualche anno il cinema tedesco sembra avere modificato la sua immagine: in Germania si è sviluppato un cinema di nuovi autori che si sono gradualmente imposti a livello internazionale. In particolare quest’anno un omaggio sarà dedicato al regista proveniente dalla ex Germania dell’est Andreas Dresen, autore di pellicole come HALBE TREPPE - A METÀ STRADA Vincitore del Gran Premio della giuria e Orso d’Argento per il miglior film a Berlino 2002, o SOMMER VORM BALKON e WILLENBROCK.
Il programma di IMMAGINI ideato per quest’edizione è dedicato alla tematica UOMO/SOCIETA’/CITTA/METROPOLI/MONDO, considerato sotto i diversi aspetti della creatività artistica che mettono in luce, attraverso opere di diversa narrazione stilistica, le necessità, la vitalità, le esigenze, gli ideali e anche i disagi, le difficoltà, le differenti dissoluzioni della popolazione umana nel mondo contemporaneo.
Immagini si arrichisce in questa edizione con due giornate di ANTEPRIMA: un piacevole preludio al festival proposto nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 gennaio.
In particolare, sabato 13 sarà proposto "SoloMovie", insolita performance dal vivo che il batterista catanese Francesco Cusa, tra i più fantasiosi artisti di area sperimentale, sviluppa sulle immagini di "Sherlock Jr.", celebre film del 1924 diretto e interpretato dal mitico comico americano Buster Keaton. La serata è in collaborazione con AllEstdellEden, rassegna di artigianato musicale europeo, che si svilupperà al Teatro Miela nei primi mesi del 2007. Nella stessa serata anche un programma audio/video con UNDERWORLD THEORY - DJ Morpheuss e Vj Lyno-leum provenienti da Rijeka che in questi anni si sono dedicati allo sviluppo e la promozione della musica elettronica nell’area balcanica.
Per domenica 14 gennaio, dalle 17.00, un programma denso di video, lungo e cortometraggi, a partire dalle opere del fotografo/cineasta Oliviero Barbieri di cui saranno proposti tre cortometraggi, passando per due corti dei Masbedo, due attesi lavori di Oliviero Toscani fino ad arrivare al cinema provocatorio e irriverente del giovane regista ungherese Gyorgy Palfi, con il suo film “Taxidermia” oggetto di scandalo all’ultimo Festival di Cannes.
Trieste Film Festival 2007 sarà anche la sede per un anticipazione della rassegna curata da Annamaria Mori “Ma l’amore no - Looking for Alida Valli”, che nella prossima primavera presenterà film, testimonianze, convegni e mostre fotografiche. Al Festival la Regione Friuli Venezia Giulia offre la riedizione del film di Michelangelo Antonioni del ’57 IL GRIDO, nel quale Alida Valli gioca il ruolo della protagonista accanto a Steve Cochran.


Lo spot della manifestazione


11/01/2007