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Impressioni sul set del film "Tornare Indietro"


Impressioni sul set del film
L'attore Ugo Piva
Massimo Wertmuller: La storia di questo film mi è piaciuta sin dall’inizio. La prima impressione che ho colto leggendo la sceneggiatura di “Tornare Indietro” è stata l’intenzione di rendere un omaggio all’accettazione del diverso. Spero che anche il pubblico recepirà questo messaggio universale, raccontato attraverso una storia molto originale. Sicuramente anche alla luce di ciò che sta succedendo nel mondo, sono convinto che possa esistere una vera amicizia anche tra due persone di cultura diversa. Guai se non fosse così. Anche se io credo che il ruolo di Stefano Faenza non sia molto vicino al mio carattere, gli altri mi dicono che la mia diffidenza si ricollega in qualche modo a quella del personaggio. In ogni caso Stefano Faenza è un personaggio positivo, che cerca di ripercorrere il suo passato per capire meglio il suo presente. In Calabria, con tutta la troupe, abbiamo avuto una accoglienza calorosa e molto collaborativa.

Ugo Piva: Partecipare al film "Tornare Indietro" è stata per me un esperienza molto importante, sia dal punto di vista puramente cinematografico che da quello personale. E' stato il mio primo film, il primo dall'altra parte dello schermo e lo quindi vissuto con grande partecipazione e coinvolgimento emotivo; da una parte perché il mio ruolo era quello da protagonista, dall'altra perché ho trovato nel mio personaggio una corrispondenza psicologica e biografica tale che l'ho sentito subito mio. Mi sono trovato anche io come Stefano, spaesato al mio arrivo in Calabria. Le abitudini della gente calabrese erano diverse da quelle del nord che mi sono quasi sentito in un altro Stato. Poi, seguendo il percorso evolutivo di Stefano, anche nella vita vera ho imparato a conoscere e poi ad apprezzare i luoghi, gli amici e le persone, proprio come nel film. In tutto ciò devo dire che ho avuto un grosso aiuto da tutta la troupe, molto disponibile, ma in particolar modo dal regista che mi ha guidato in questa nuova esperienza. Ora sto cercando di fare in modo di portare avanti la mia carriera di attore frequentando corsi di teatro e partecipando a vari casting.

Gianfranco Jannuzzo: Ho accettato di lavorare in questo film perché ha una bellissima sceneggiatura. E’ una storia raccontata senza retorica e luoghi comuni, con molta obiettività, dove privilegiano i fattori umani. Questo film è un esempio di come possa instaurarsi una profonda storia di amicizia tra un ragazzo del nord ed uno del sud, dopo aver vissuto in due mondi completamente diversi. Mi ha fatto molto piacere aver trascorso il periodo di riprese nella Locride, una zona purtroppo famosa più per vicende nefaste che per la sua bellezza paesaggistica che non ha nulla da invidiare a qualsiasi altro luogo della penisola italiana. La gente del posto in un primo momento ha mostrato una leggera diffidenza ma poi ha fatto il massimo per collaborare ed accoglierci col calore che li contraddistingue.

Giorgio Faletti: Sono rimasto molto colpito di conoscere questa regione bellissima dal punto di vista turistico come la Calabria, in particolar modo la Locride. Gli abitanti inoltre sono molto ospitali e hanno collaborato molto con tutti noi.
Devo dire che interpretare il ruolo di un prete è stato sempre uno dei miei sogni. In realtà non c’è molta differenza tra me e il carattere di questo sacerdote. Io penso che questa storia ci lasci riflettere su alcuni valori universali, prima di tutti l’amicizia. Devo dire che fortunatamente la differenza tra una persona del nord ed una del sud si sta riducendo sempre più. Mi fa piacere notare il rafforzamento di un sentimento così importante, alla luce degli spiacevoli episodi di intolleranza che si stanno verificando in altre parti del mondo.

Danila Stalteri: Questo film è stato per me la primissima esperienza cinematografica. All’inizio infatti mi sentivo un po’ immatura, proprio come Luisa, il personaggio che dovevo interpretare. Forse lei è ancora più timida di quello che potevo essere io. La storia è molto bella perché lancia un sincero messaggio di amicizia profonda. Credo che questo film dia anche l’opportunità di far riscoprire al pubblico la Calabria, la mia bellissima terra. Interpretando questo ruolo ho avuto l’occasione di intraprendere un cammino artistico che porto avanti non solo per il grande schermo ma anche nel campo teatrale. A breve sarò infatti al Sistina per interpretare il musical di Sergio Japino “Emozioni”.

Lele Nucera: E' stata un'esperienza bellissima che è iniziata quasi per gioco. Dapprima sembrava una cosa incredibile e ci scherzavo sopra con i miei compagni. Quando, poi, mi sono ritrovato sul set insieme a tanti attori professionisti ho capito che il "gioco" era reale e, anche se erano i "grandi" a gestirlo, dovevo fare di tutto per recitare bene la mia parte. - Questa esperienza mi ha consentito, tra l'altro, di scoprire la positività di un mondo che prima guardavo con sospetto, pensavo fossero tutti degli "snob". Ecco… mi sentivo come un ragazzino nella fossa dei leoni e non mi aspettavo tutto l'aiuto che poi ho effettivamente avuto dalla troupe. Tutti carini e gentili con me. Badolisani mi ha insegnato molte cose e sento di dovergli tanto. Sono molto contento di aver interpretato il personaggio di Rocco, perché è un ragazzo molto particolare. Infatti, si presenta come un bello dall'aspetto rude, ma in effetti è un ragazzo sensibile e intelligente. Non è stato facile interpretarlo perché la sua "doppia personalità" viene compresa solo da Stefano , il suo amico torinese. Il cinema è stato sempre il mio sogno nel cassetto e ora, con la partecipazione a questo film, si sta realizzando. Ho appena finito il provino per un'altra produzione e spero proprio di essere chiamato per interpretare un nuovo personaggio.

Rosa Pianeta: Sono rimasta colpita dalla gente della Locride poiché, pur appartenendo ad una regione geograficamente un po’ isolata, è molto preparata dal punto di vista culturale ed in particolar modo sul cinema. Con noi della troupe sono stati disponibilissimi. Il ruolo da me interpretato in “Tornare Indietro” è molto diverso dal mio modo reale di essere, e forse è stato proprio questo a spingermi con molto entusiasmo a lavorare in questo film. Credo infatti che una delle scommesse più ambite da un attrice sia proprio quella di interpretare ruoli completamente opposti alla propria personalità. Secondo me il pubblico, vedendo questo film, rifletterà sul fatto che il diverso è una caratteristica fondamentale delle persone e che ciò non comprometterà mai nessun rapporto di amicizia.

Rita Del Piano: In questa esperienza cinematografica di “Tornare Indietro” ho incontrato persone molto semplici, tranquille, con molta voglia di divertirsi e disponibili con tutta la troupe. Il mio personaggio è abbastanza lontano dal mio modo di essere, anche se il senso della famiglia mi è sempre stato molto vicino. Ancora non ho avuto la fortuna di essere madre ma mi piacerebbe molto. Grazie a questo film ho avuto la possibilità di assaporare in qualche modo anche questa esperienza. Rispetto al tema principale di questo film, sono convinta che si possa sempre instaurare un profondo rapporto di amicizia anche tra due persone di origini completamente diverse. L’amicizia infatti è un valore universale. Credo inoltre che l’autore del film voglia dimostrare che non bisogna mai dimenticarsi del passato.

Ana Maria Pedroso: Partecipare a questo film per me è stata veramente una esperienza meravigliosa. “Tornare Indietro” è il mio primo film, nonostante il mio ruolo fosse molto piccolo, ho comunque avuto la fortuna di lavorare con degli attori stupendi, ma soprattutto di cogliere la magia che si nasconde dietro la lavorazione di un film e di capire l'importanza di ognuna delle persone che ci lavorano, dal regista all'atrezzista, tutti essenziali per la riuscita dell'opera. Mi sono sentita benissimo, protagonista del mio ruolo. Calabria... che dire... non credo ci siano parole per descriverla.

30/04/2007