Fondazione Fare Cinema
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"Il Cinema Ritrovato" dal 30 giugno al 7 luglio 2007 a Bologna


Il Cinema Ritrovato, festival promosso dalla Mostra Internazionale del Cinema Libero e dalla Cineteca del Comune di Bologna, invita gli appassionati di cinema di tutto il mondo a Bologna, da sabato 30 giugno a sabato 7 luglio 2007.
Alla sua ventunesima edizione, Il Cinema Ritrovato propone nuovi percorsi tra film sconosciuti, misconosciuti, riscoperti e restaurati; raccoglie in una sola settimana molti dei recenti restauri internazionali, in arrivo dai principali archivi pubblici e privati del mondo, fornisce un fertile terreno d’incontro e discussione tra storici, studiosi e archivisti, e si fa vetrina delle più avanzate tecniche nel campo del restauro cinematografico. Ancora una volta, scorrerà davanti agli occhi del pubblico affezionato e nuovo una straordinaria galleria di cineasti, registi come Raffaello Matarazzo, Sacha Guitry, Michael Curtiz, tesori di genere (il melodramma, il western). Il tempo del Cinema Ritrovato coincide con il tempo del cinema, dalle origini (la serie 1907) fino al presente, e tra un capo e l’altro rarità splendide e fragili come ciò che è ormai la nostra ‘specialità’, la presentazione dei grandi formati (in una sala straordinariamente adatta al cinema di ‘quei tempi’ come l’Arlecchino), formati già oggi quasi inaccessibili nella loro originale ‘misura’, e a serio rischio di sparire per sempre. Angeli custodi del festival saranno due degli attori più grandi del cinema muto (e del cinema tutto): Charles Chaplin e Asta Nielsen.
Un festival dunque più che mai sotto la stella di Charlie Chaplin, del quale ricorre quest’anno il trentennale della morte. La Cineteca di Bologna mette in campo cinque mesi di iniziative chapliniane, che avranno il loro culmine proprio nelle giornate del Cinema Ritrovato. Sarà l’anno infatti delle ultimissime comiche Keystone appena restaurate; di "A Countess from Hong Kong", l’ultimo film diretto da Chaplin, film troppo a lungo sottovalutato; di grandi serate orchestrali che riporteranno sullo schemo "The Kid", "The Gold Rush" (la rara versione originale muta) e infine "Modern Times" – un film che, visto dal vivo e in quella sorta di focus prodotto dall’accompagnamento musicale, ci si svela per quel che è davvero, il più stupefacente prodotto artistico del ventesimo secolo. L’intenzione è portare a massima evidenza l’essenza dei diversi periodi dell’attività di Chaplin, presentata dai più grandi specialisti chapliniani, a partire da David Robinson e Kevin Brownlow (il cui "Unknown Chaplin", straordinario ritratto di director at work, verrà mostrato nelle condizioni ideali di visione).
La Retrospettiva Asta Nielsen, curata da Karola Gramann, è l’anello che ancora mancava nella ricostruzione d’una splendente catena divistica che Il Cinema Ritrovato ha cominciato nel 1996, con Rodolfo Valentino. Nielsen è la “figlia di Baudelaire”, la “Sarah Bernhardt del Nord” (nelle poetiche definizioni di Henri Langlois), interprete di melodramma e tragedia come di commedia e farsa, attrice di versatilità e intensità tali da far affiorare con forza, nelle sue storie, i temi del sesso, della violenza e di complesse ribellioni morali. Punte di diamante della rassegna, il nuovo restauro del suo epocale "Amleto" e la copia a colori di "Zapatas Bande". I materiali più antichi arrivano dal 1907, quinto anno d’una serie ‘cinema di cent’anni fa’ che abbiamo cominciato a esplorare nel 2003. Anche questa edizione sarà curata da Mariann Lewinsky. Gli omaggi dedicati ai registi celebrano tre personalità di grande fascino, cineasti in modi diversi sottovalutati ai loro tempi e recuperati oggi agli onori della storia del cinema: Michael Curtiz, Sacha Guitry e Raffaello Matarazzo.
I muti americani di Michael Curtiz sono, a sorpresa, assai meno conosciuti dei suoi sopravvissuti muti europei. Potremo vedere autentiche rarità quali "The Third Degree" e il restauro di "Noah’s Ark". A seguire, i migliori esiti del primo Curtiz sonoro: il melodramma "The Strange Love of Molly Louvain", "The Case of the Curious Bride", "Jimmy the Gent! (un film che rappresenta al meglio la velocità, la brillantezza e lo stile registico di casa Warner Bros) e, sorpresa più grande di tutte, "The Cabin in the Cotton", uno dei rari film dell’epoca capace di sostenere fino in fondo una visione sociale dura, senza sconti o compromessi.
Film come "Faisons un rêve e "Bonne chance valgono come migliori prove dell’altissimo livello di stile e linguaggio subito raggiunti da Sacha Guitry, commediografo che debuttò nel cinema a cinquant’anni, nei tardi anni Trenta; "Le Comédien" e "La Malibran" sono perle scelte nel corpus dei conflittuali anni Quaranta; all’ultimo periodo, contrassegnato dai grandi spettacoli storici, appartiene l’ironico e complesso "La vie d’un honnête homme" (1953), film reso ancor più straordinario dalla magnetica presenza d’un grande attore come Michel Simon qui, addirittura, in due-ruoli-al-prezzo-di-uno! Questa sezione sarà curata da Sandra Marti ed Eric Le Roy, in collaborazione con Archives Françaises du Film.
Raffaello Matarazzo, autore così poco conosciuto al pubblico non italiano (con l’eccezione di un selezionato gruppo di cinefili francesi), raccoglieva gigantesche platee nell’Italia degli anni del neorealismo – rispetto al quale, peraltro, il cinema di Matarazzo si pone insieme come sfida e complemento, nella sua comprensione profonda e originale dei segreti meccanismi della società e delle sue emozioni. L’omaggio a Matarazzo comincerà con il suo primo film, che è anche il primo film musicato da Nino Rota, il delizioso "Treno popolare" (1933), e procederà inoltrandosi nell’età d’oro del melodramma matarazziano, in quegli anni Cinquanta nei quali il regista affidò la sua bruciante appassionata visione del mondo al lavoro d’una carismatica coppia d’attori, Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson; realizzarono insieme sette film, da "Catene" a "Tormento ai Figli di nessuno", mentre i fan dell’hitchcockiano "La donna che visse due volte" – sempre in cerca di predecessori – proveranno il brivido della scoperta inattesa vedendo il tardo capolavoro "L’angelo bianco" (1955)…
Ad accompagnare la Retrospettiva Matarazzo è previsto uno sguardo sul melodramma internazionale degli anni Quaranta e Cinquanta. Si comincerà dal più classico dei maestri, Frank Borzage, in un film che testimonia un talento potente e qui profondamente conturbante, "I’ve Always Loved You"; quindi un mélo britannico di produzione Gainsborough, "The Man in Grey", e un capolavoro messicano come "Enamorada" di Emilio Fernandez. Altri film, di non minore impatto: "L’étrange Madame X" di Jean Grémillon, "Girl with Hyacints" di Hasse Ekman, che costituisce quanto di più vicino a "Citizen Kane" il cinema svedese abbia mai realizzato; e "Cross of Love", una delle versioni del Mastro di posta" di Puskin, diretto con furioso talento dal finlandese Teuvo Tulio.
Atteso e gioioso sarà come sempre l’incontro con i grandi film in CinemaScope proiettati all’Arlecchino: da "Violent Saturday - Sabato tragico" di Richard "Fleischer a Party Girl - Il dominatore di Chicago" di Nicholas Ray, da "Battle Hymn - Inno di battaglia" di Douglas Sirk a "China Gate - La porta della Cina" di Samuel Fuller, da "The Court Martial of Billy Mitchell - Corte marziale" di Otto Preminger a "The Last Hunt" di Richard Brooks (L’ultima caccia) più due film presentati nel raro stereo magnetico originale della "Fox: Warlock - Ultima notte a Warlock", il tormentato western di Edward Dmytryk, e Flaming Star (Stella di fuoco), ovvero Elvis visto con gli occhi di Don Siegel.
Gli ultimi tre film sopra citati sono western, e saranno materia di un "western day" che includerà anche "Way Out West", probabilmente il migliore dei film di Laurel&Hardy finalmente restaurato, come anche "Per qualche dollaro in più", titolo chiave nella storia dell’italowestern.
Nella sezione dei Ritrovati e Restaurati, quest’anno più ricca che mai, grandi cineasti del cinema muto: "Lubitsch - Als Ich Tot War" (1916), "Von Stroheim" (il restauro austriaco di "Blind Husbands", 1919), "De Mille "(Dynamite, 1929), "Stiller" (Madame de Thèbes, 1915). Ancora tra i silents, "Schatten der Weldtstadt" (Willi Wolf, 1925), "A Strong Man" (film polacco di Henryk Szaro, 1929), e più stuzzicante di tutti lo svedese "The Spring of Life" (Paul Garbagni, 1912) con la sacra trinità riunita di Sjöström, Stiller e af Klercker! Dal muto italiano, infine, i restauri dell’Inferno e dell’"Odissea (entrambi di Bertolini-Padovan, 1911) e di "Maciste imperatore" (Guido Brignone, 1924), e l’inizio del progetto "Ghione".
I restauri sonori consentiranno di rivedere film miliari della storia del cinema in forme e versioni non più disponibili da decenni o totalmente inedite: "Dr. Strangelove" di Kubrick, "Anatomy of a Murder" di Preminger, e il film forse più grande di John Cassavetes, "Faces". E ancora un paio di notevolissimi titoli da epoche diverse: "No Greater Glory di Borzage" (1934) e "The Strange One", primo film di John Garfein ed elettrizzante esordio sullo schermo di Ben Gazzara.
Il festival organizza anche quest’anno la Fiera dell’Editoria Cinematografica (libri, DVD, antiquariato) e Il Cinema Ritrovato DVD Awards (quarta edizione).


Spot "Il Cinema Ritrovato" 2007


20/06/2007