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Il ritorno alla commedia all'italiana con "Non
Pensarci" alle Giornate degli Autori


Il ritorno alla commedia all'italiana con
Anita Caprioli nel film "Non Pensarci"
Sono trascorsi più di dieci minuti, tra applausi, abbracci e congratulazioni, prima che il tradizionale incontro con il pubblico potesse avere inizio alla fine della proiezione ufficiale di "Non Pensarci" di Gianni Zanasi, presente al Lido già nel 1999 con "A Domani. E a presentare questa scoppiettante commedia alla sala stipata di spettatori c’era il re della “commedia all’italiana”, Mario Monicelli, che ha parlato a lungo delle qualità di questo film.
Nonostante sia incentrato, per citare lo stesso Zanasi, “sullo straordinariamente imbecille” Stefano, un Valerio Mastandrea meravigliosamente dimesso nei panni di un trentacinquenne musicista punk rock fallito, che torna nella sua città natale da Roma dopo aver scoperto la sua fidanzata in flagrante tradimento, il film è una vera opera corale, nella quale l’intero cast eccelle (tra gli altri Giuseppe Battiston, Anita Caprioli, Dino Abbrescia e Paolo Briguglia).
Figliol prodigo che accusa tutti di essersi imborghesiti, Stefano torna a casa e scopre che la sua famiglia sta andando in pezzi (suo fratello maggiore sta mandando in rovina gli affari di famiglia, sua sorella ha lasciato l’università per lavorare con i delfini, sua madre si è data ai corsi New Age e suo padre gioca a golf tutto il giorno) e che forse lui meno di tutti è in grado di rimettere a posto i diversi scheletri che progressivamente emergono dagli armadi dei familiari.
Zanasi, che ha co-sceneggiato il film con Michele Pellegrini, ha detto che, scrivendo, entrambi hanno seguito il proprio istinto e si sono lasciati andare nella più totale libertà. Per quanto riguarda il cast, composto da alcuni tra i migliori giovani attori italiani, ha poi detto di aver fatto numerosi provini fino a quando “qualcuno non colpiva, come quando in un flipper colpisci nel modo giusto la pallina”. Quando gli è stato chiesto se la storia ha qualcosa di autobiografico, Mastandrea si è intromesso come un fulmine, prima che il regista potesse rispondere, dicendo “Sì! Credetemi, ve ne accorgereste parlando con lui per una mezz’oretta”.
Questo film “dolcemente punk”, come lo stesso Zanasi lo ha descritto, è accompagnato anche da una colonna sonora molto vivace, con brani che spaziano da La Traviata a gruppi contemporanei come Les Fauves e Merci Miss Monroe, tutti efficaci nel sottolineare i passaggi di questa commedia familiare che racconta le piccole angosce dei nostri giorni.


Intervista Gianni Zanasi ed Anita Caprioli


02/09/2007