Festival di Locarno 2008: report 15 agosto / L'idiota
e la spacciatrice: manca solo Fabrizio Corona
Finalmente splende il sole: mi aspetta il Palavideo con
Parafernalia, documentario di Massimo Coppola e Giovanni Giommi (
Ici et Ailleurs). Ana Carolina è una tredicenne brasiliana che, miracolosamente sopravvissuta a una malattia, diventa una sorta di star della religione con il soprannome di Menina Pregadora. Figlia di un poliziotto, è la più famosa predicatrice di tutto il Brasile. Il documentario è tanto interessante quanto sono irritanti le riunioni dei fedeli: tra canti, lacrime e grida, infatti, più che una preghiera collettiva sembra una puntata di
Amici di Maria de Filippi.
Sarò breve:
Gasolina di Julio Hernández Cordón (
I&A) è il solito film su giovani debosciati, stavolta ambientato in Guatemala. Ma il finale, che non svelo, merita di essere visto.
In bianco e nero,
L'Idiot di Pierre Léon (
I&A) fa riferimento alla prima parte del romanzo omonimo di Dostoevskij. Al contrario del testo, mi è parso piuttosto incolore.
Berlin Calling di Hannes Stoehr, per la sezione
Piazza Grande, racconta le
fortunes and misfortunes di DJ Ickarus, in tournée con la sua compagna e alle prese con problemi di droga. Con il suo ricovero in un centro di disintossicazione ha inizio un periodo difficile per il DJ, che mette a repentaglio l'uscita del nuovo disco e il rapporto con la fidanzata. Senza lode e senza infamia.
Parque vía di Enrique Rivero (
Concorso Internazionale) è un ottimo film. Inizia lento, prosegue ancora più lento, termina in maniera lentissima, ma l'epilogo è del tutto spiazzante e ripaga lo spettatore della prolissità. Beto è custode di una villa da diversi anni e quella casa è tutto il suo mondo: ogni giorno ripete gli stessi gesti, sia quando si occupa delle pulizie, sia quando si incontra con la prostituta Lupe. Quando la proprietà viene messa in vendita, Beto sprofonda nella disperazione. Una disperazione silenziosa, rassegnata e dolce.
La pellicola della buona notte è
Back Soon dell'islandese Solveig Anspach (sezione
Piazza Grande). Un film arioso e divertente sulla scia de
L'erba di Grace, che racconta la storia della più grande spacciatrice d'Islanda. Accanto alle vicende della donna in giro per l'isola, degli amici che la aspettano a casa sua (festeggiando a ritmo di musica reggae fra spinelli e torte 'condite' di funghetti allucinogeni) e delle persone che incontra lungo la strada, vi è quella del rapporto tra i figli e un padre che non hanno mai conosciuto, che però rimane in secondo piano. Si ridacchia per poco più di un'ora, alcune battute sono divertenti e il paesaggio islandese affascina, ma non è un film che rimane impresso.
Anche per oggi è tutto, a domani per il resoconto dell'ultimo giorno di festival... come farò, poi, senza vedere sei pellicole al giorno?
16/08/2008, 10:04
Simona Dalla Valle