Note di regia del documentario "Thyssenkrupp Blues"
Le riprese di questo film sono iniziate nel maggio del 2007. Stavamo cercando i protagonisti per un documentario sulla vita quotidiana di operai. Abbiamo incontrato uomini e donne, spesso senza bandiere, con le loro fragilità, amori e desideri. Diversi dall’immagine compatta di “classe” a cui eravamo abituati.
È in questo modo che abbiamo conosciuto Carlo. Mai avremmo immaginato che la morte sarebbe entrata a segnare la sua vita.
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Thyssenkrupp Blues" racconta una società, la nostra, in cui lavorare può voler dire morire.
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Thyssenkrupp Blues" racconta una storia di solitudine e di abbandono che ci riguarda.
La dissoluzione della fabbrica di Carlo è avvenuta in situazioni tragiche e ha fatto rumore. La maggior parte di noi silenziosamente e anonimamente è privata di relazioni solidali.
Carlo è un giovane uomo che vive nel Nord Italia e lavora sette anni per una delle industrie del settore siderurgico più note al mondo. La sua è la storia di un eroe sconosciuto che lotta ogni giorno per sopravvivere e per conservare integra la sua identità. Volevamo raccontare la drammaticità del suo quotidiano quando d’improvviso quel quotidiano è stato violentato dall’orribile rogo che ha distrutto sette vite, straziato famiglie e compagni di lavoro.
La tragedia ha cambiato la vita di Carlo per sempre. Cambiando per sempre anche il nostro film e lasciandoci ancora più soli. Un film così non vogliamo raccontarlo mai più.
Pietro Balla e
Monica Repetto