I vincitori della 2. Edizione di "Visioni
Fuori Raccordo Film Festival"
SEZIONE PERIFERIE ITALIANE
Premio Migliore Opera Documentaria
Via San Dionigi, 93. Storia di un Campo Rom di Tonino Curagi e Anna Gorio
Motivazione: Per aver portato in primo piano il racconto della difficile quotidianità di un campo rom alla periferia di Milano, attraverso una narrazione filmica che va oltre la cronaca, lontana da stereotipi e da atteggiamenti pietistici con cui molto spesso una società che discrimina si autoassolve. D’indubbio valore morale il metodo di lavoro che attraverso interventi periodici della camera - rispettosa e al tempo stesso partecipe - nel corso di due anni e mezzo consente di seguire i momenti individuali e collettivi dell’esistenza di una comunità di cittadini sui quali pesa da sempre il pregiudizio e la paura verso i diversi.
Premio Migliore Opera di Fiction
Giganti di Fabio Mollo
Motivazione: Per aver saputo costruire un racconto ben calibrato ed efficace di un’educazione sentimentale, dove la periferia è tanto quella geografica di un paesino calabrese, quanto quella umana di chi ha il coraggio di prendere le distanze dai rapporti di sopraffazione e maschilismo.
SEZIONE PERIFERIE ROMANE
Premio Migliore Opera Documentaria
Non Tacere di Fabio Grimaldi
Motivazione: Per aver saputo rievocare con passione, vigore ed efficacia l’esperienza straordinaria di Don Sardelli e della Scuola 725, attualizzandone sia la carica etica, che quella politico-culturale. Il film, alternando materiali di repertorio di grande valore al sopralluogo che il creatore della scuola fa oggi nei luoghi dell’Acquedotto Felice, rivela la profondità del suo intervento, evidenziando l’importanza di una conoscenza legata alla realtà delle singole esperienze di vita. Esemplare il collegamento tra passato, presente e futuro, con la riaffermazione della necessità di proseguire una lotta contro una società che spesso ripresenta oggi situazioni simili a quelle di allora.
Premio Migliore Opera di Fiction
Adil e Yusuf di Claudio Noce
Motivazione: Per aver saputo raccontare la difficile integrazione di due giovani fratelli somali in Italia attraverso un’efficace drammaturgia incentrata sulle diversità caratteriali dei due ragazzi con uno sviluppo non scontato delle singole vicende. La resa delle immagini è efficace nella sua concitazione e nella scelta dei campi, anche se con qualche ridondanza.
Menzione "Memoria"
Via Selmi, 72. Cinemastation di Anthony Ettorre, Mauro Diciocia e Giuseppe Cacace
Motivazione: Per aver compiuto un viaggio nella memoria cinematografica ed umana, dai toni prevalentemente nostalgici con la consapevolezza e la rassegnazione della fine di una stagione. A testimonianza di quando le piccole videoteche e i cineclub erano luoghi di aggregazione culturale e giovanile.
Menzione "Migranti"
Iolandia di Carla Grippa, Stefano Lanini, Silvia Mucci e Simona Piras.
Motivazione: Per aver saputo raccontare la migrazione intima e personale di una donna sarda costretta a lasciare il centro storico di Genova in cui ha abitato per tanti anni per stabilirsi in uno dei tanti palazzoni della periferia cittadina. Il vitalismo e l’umana accettazione da parte della protagonista delle sue vicissitudini diventano la testimonianza individuale e collettiva di uno sradicamento universale e il percorso compiuto dalla donna dal centro alla periferia assurge a metafora di un più profondo cammino esistenziale.
01/12/2008, 12:57
Simone Pinchiorri