Fondazione Fare Cinema
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Elisabetta Bernardini: "Il mio cinema racconta storie semplici. Č il
mio stile, che nasce dal nostro istinto e dal modo in cui siamo,
non lo si puo’ acquisire o copiare, fa parte solo di noi stessi."


Abbiamo intervistato la regista Elisabetta Bernardini, autrice dei cortometraggi "Servizio Giardini", menzione speciale al "Globo d'Oro 2003-2004"; Baiano" premiato in 54 festival italiani ed internazionali; e "La Ritirata", miglior corto "Y Gen" alla 38. Edizione del "Giffoni Film Festival".


Elisabetta Bernardini:
Elisabetta Bernardini sul set del corto "La Ritirata"
Come č nata la sua passione per il cinema, venendo dalla fotografia?
Elisabetta Bernardini: Verso i 13 anni ho cominciato a fotografare, poi mi sono iscritta all’istituto europeo di design per perfezionare questa mia passione che negli anni si č traformata in cinema.

Il suo cinema racconta storie semplici ed immediate, quasi delle favole...
Elisabetta Bernardini: Č il mio stile, forse, e lo stile nasce dal nostro istinto e dal modo in cui siamo, non lo si puo’ acquisire o copiare, fa parte solo di noi stessi.

Dal 2001 al 2008 ha realizzato ben 7 corti. Come č cambiato il suo cinema da “Besame Mucho” all'ultima sua opera “La Ritirata”?
Elisabetta Bernardini: La passione non č cambiata, č l’esperienza che ti fa sentire volta per volta un po’ piu’ forte e sicura.

La Ritirata” č tratto da un racconto Catia Chiavarini. Come č venuta a conoscenza di questa storia ambientata durante la seconda guerra mondiale? Come č avvenuta la stesura della sceneggiatura partendo da questo soggetto?
Elisabetta Bernardini: Mi sono innamorata subito del racconto di Catia Chiavarini, decidendo all’istante di realizzarlo. Cosi’ Catia ha scritto la sceneggiatura modificandola seguendo alcuni miei piccoli consigli.

Nel 2008 ha vinto con “La Ritirata” il Premio Migliore Corto Sezione “Y Gen” al Giffoni Film Festival. Che esperienza č stata?
Elisabetta Bernardini: Il Giffoni č un festival molto famoso dedicato a bambini e ragazzi, che sono i giurati dei film in concorso. E' un premio che viene da un giudizio fresco e innocente senza sovrastrutture culturali o intellettuali: questa č la sensazione che si prova partecipando ad un festival con 2200 tra bambini e ragazzi provenienti da tutto il mondo!

Nel 2005 ha realizzato “Baiano”, corto che ha vinto ben 54 premi in tutto il mondo. Ci puň parlare di questo suo lavoro?
Elisabetta Bernardini: Č il corto al quale restero’ piu’ affezionata perché lo abbiamo realizzato senza molte aspettative, lavorando duramente sul set, formato da sole cinque persone, senza utilizzare luci artificiali nell’ambito del Monferrato Fim Festival. Come per tutte le cose inaspettate i premi che abbiamo vinto con questo cortometraggio sono stati i piu’ belli!

Il cortometraggio in Italia non č molto seguito come all'estero, pur producendo opere come le sue di altissima qualitŕ. Cosa manca a questo tipo di cinema per diventare piů popolare?
Elisabetta Bernardini: Forse andrebbero proiettati prima dei film nelle sale ed in TV per aprire un nuovo mercato. I Festival di Cortometraggio sono piů numerosi e stanno sempre assumendo maggior importanza nel nostro paese e questa cosa aiuta molto i registi esordienti, dandoci la possibilita’ di far circolare le nostre opere e di incontrare colleghi e personalita’ del cinema

Sta pensando alla realizzazione di un lungometraggio, come molti suoi colleghi registi di cortometraggi?
Elisabetta Bernardini: Si, sto lavorando ad un progetto per il film d’esordio.

Cosa ne pensa del panorama cinematografico italiano attuale?
Elisabetta Bernardini: Sono stati realizzati dei film che ho amato molto, altri mi sono piaciuti meno, ma penso che un popolo partorisca bei film se la situazione storica e culturale riesce a permetterlo.

05/01/2009, 08:00

Simone Pinchiorri