Note di regia del film "Liberarsi: Figli di una Rivoluzione Minore"
La storia si svolge tra passato e presente. Il passato è quello degli anni 70’, rivissuto attraverso ricostruzioni scenografiche dal vivo e con immagini dell’epoca inedite, che documentano gli scontri e le condizioni di vita sociale ed economica, in cui si trovava la popolazione reggina in quegli anni. Il tutto montato in bianco e nero, per ripercorrere quelle vicende in modo ancora più vero e drammatico.
La storia al presente si svolge ai nostri giorni e documenta il viaggio di Pietro, giornalista canadese di origini italiane, che tornato in Calabria, ha inizialmente un solo scopo: quello di seppellire la morte e ripartire per il Canada.
Con il passare del tempo, però attraverso la conoscenza del passato del padre, ai luoghi, alla gente, alla forza dei sentimenti, verrà attratto sempre più dalla magia energetica della sua terra di origine e comincerà un viaggio interiore profondo, di rappacificazione con se stesso e col senso di abbandono che da sempre lo pervade e che caratterizza ogni essere umano, che nel corso della sua esistenza è costretto ad abbandonare la terra che lo ha generato.
Soprattutto inizierà un’indagine, senza soste e frenetica sui veri e misteriosi motivi, della morte del padre.
Le vicende narrate nel film, sono una carrellata dei tanti misteri italiani degli ultimi 40 anni, che ancora attendono una risposta. Una di queste vicende è quella legata ai moti di Reggio Calabria del 70’. Probabilmente è quella la data da cui partire per ripercorrere tanti di quei misteri e di quelle vicende storiche, che qualcuno ha sempre avuto interesse a nascondere.
Tutta la storia è vissuta dai personaggi, in una forma quasi sospesa, in un attesa che a poco a poco diventa sempre più spasmodica della verità. La verità intesa come bisogno di liberazione.
I protagonisti del film, grazie all’arrivo di Pietro scopriranno qualcosa della loro vita sia passata e presente, che credevano ormai morta per sempre. Ed ognuno di loro sarà costretto a rivedere i propri ideali, a lottare con i fantasmi che si porta addosso da sempre e che ha sempre respinto per paura della verità.
Il punto di riferimento del film è la storia. La storia intesa come esigenza di conoscenza. Lo strumento attraverso il quale si può giungere a quella verità, che il film prende sempre come linea di equilibrio e come giusta ed unica direzione da seguire e da non abbandonare mai.
Salvatore Romano