Note del documentario "Chi Ga Vinto? Un
Viaggio nel Rugby di Marco Paolini"
Il rugby in Italia è ancora uno sport provinciale e la sua storia fuori dalla nazionale è una storia di pochi uomini donne e bambini, di squadre e città di provincia e di periferia, è fatta molto più al Nord che al Sud, è fatta di dilettanti, di proletari, contadini e impiegati di banca.
Da noi il rugby sta vivendo però un momento speciale, l’adolescenza. È quel momento in cui fai per la prima volta ciò che farai per tutta la vita. Il professionismo, il 6 nazioni, i grandi stadi, è successo tutto in poco, pochissimo tempo. Il movimento resta piccolo, fragile, il problema per qualcuno che voglia giocare è ancora trovare altri 14 compagni e poi altri 15 contro cui giocare. Ci sono regioni completamente senza campi da rugby. Un adolescente può crescere bene o male dipende da chi incontra nel momento più fragile della vita. Da noi il rugby è in un momento così, commovente e irritante al tempo stesso.
Volevo parlare di questo momento, cercando di rispondere a una serie di domande: come mai il rugby in Italia? Perché a un certo punto arriva in alcuni luoghi un uomo con una palla ovale che cerca 15+15 persone da mettere attorno a questa idea? Come fa a espandersi se fa fatica a esistere? E perché in certi posti c’è e in altri no? Ho pensato: vado a vedere.
Marco Paolini