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Al Sannio Film Fest retrospettiva sulle grandi Dive del cinema


Al Sannio Film Fest retrospettiva sulle grandi Dive del cinema
Il fascino senza tempo delle grandi Dive del cinema hollywoodiano rivive al Sannio Film Fest, il festival internazionale della scenografia e del costume in programma a Sant’Agata de’ Goti (Bn) dal 23 al 30 luglio prossimi.

"Dive" è infatti il titolo della retrospettiva cinematografica curata con minuzia di particolari dalla studiosa Rita Ceraldi e che consentirà di assistere alla proiezione di sei imperdibili pellicole: "La Contessa Scalza" di Joseph Leo Mankiewicz con Ava Gardner (che ha ispirato il manifesto del Festival), "Angelo" di Ernst Lubitsch con Marlene Dietrich, "La Donna che Visse due Volte" di Alfred Hitchcock con Kim Novak, "Cronaca di un Amore" di Michelangelo Antonioni con Lucia Bosè, "Ninotchka" di Ernst Lubitsch con Greta Garbo e "Gilda" di Charles Vidor con Rita Hayworth. Parallelamente alla rassegna filmica il Festival proporrà anche il seminario "Quando il Cinema creava la Moda", un viaggio nella storia delle produzioni hollywoodiane attraverso l’arte di grandi costumisti che, nel vestire attrici del calibro di Greta Garbo o Marlene Dietrich, creavano modelli di eleganza senza tempo.

"Il cinema" – spiega Rita Ceraldi – "è da sempre una fonte di ispirazione per l’immaginario femminile. Basti pensare a quanto ancora oggi influenzino il mercato della moda e della cosmesi certe intramontabili icone della bellezza come Marilyn Monroe, Audrey Hepburn o Grace Kelly. Il discorso non si esaurisce però nell’esaltare il magnetismo di queste star. Se compiamo un viaggio a ritroso nel tempo potremo scoprire infatti quanto l’epoca d’oro del cinema abbia contribuito a creare dei modelli di eleganza senza tempo e quanto il lavoro di grandi costumisti come Adrian, Edith Head, Travis Banton, Walter Plunkett o Jean Louis – nel loro sforzo di esaltare le caratteristiche dei loro attori e al contempo illuminare la psicologia dei personaggi che gli stessi interpretavano – sia stato determinante nel creare un ponte fra la moda e il cinema. La suggestione creata da un certo tipo di abbigliamento indossato da un attore e il desiderio di emulazione suscitato nel pubblico hanno fatto sì che costumi creati per un film facessero epoca fino a diventare dei classici. Basti pensare all’abito plissettato di Marylin in 'Quando la moglie è in vacanza’ o ai guanti neri e al vestito senza spalline di Rita Hayworth in ‘Gilda’ o ai tranch indossati da Humphrey Bogart. Il progressivo ridimensionamento del cinema e dello star system, a partire dalla fine degli anni ’50, determinerà una inversione di tendenza che vedrà sempre più spesso i personaggi dei film adottare le creazioni degli stilisti o addirittura caratterizzare il modo di vestire attraverso le mode del momento. Un vero e proprio cambio di rotta con conseguenze fino a quel momento impensabili che ancora oggi fanno sentire il peso del loro effetto sulla società".

Agli incontri del seminario parteciperanno costumisti, scenografi ed esperti del settore che, insieme alla curatrice della rassegna, tracceranno un interessante percorso che abbraccerà le tendenze di un intero secolo di cinema.

16/07/2009, 16:27