Note di regia del documentario "Poeti"
Non so niente di Poesia. Questo era il punto di partenza quando una notte mi sono trovato a bere una birra in un pub scantinato dove improvvisamente le persone attorno al mio tavolo hanno iniziato a recitare poesie. Bellissime. Da quel momento ho deciso di imbracciare una telecamera ed andare a curiosare per capire cosa si nasconde dietro la sacra parola Poesia. La prima impressione che ho avuto è stata quella di percepire dai miei interlocutori che parlare di poesia nel 2009 era una cosa rivoluzionaria. Da quel momento mi sono innamorato del mio progetto di Film e mi ritrovo innamorato anche della Poesia.
Il mio obiettivo come regista è quello di raccontare la poesia dell’altro quella nascosta, metropolitana, lontana e sconosciuta alle antologie e quella ufficiale e più conosciuta. Ma soprattutto è quello di raccontare Roma in una poesia di immagini e parole accompagnato nelle sue strade dalle ombre dei miei protagonisti poeti: Biagio Propato e Salvatore Sansone.
Con questo film non ho voluto dare un’immagine esaustiva della poesia, bensì un frammento di qualcosa che è così ampio da non poter essere raccontato in un unico film.
Parlare di poesia nel 2009 sembra una rivoluzione. È questo il mio obiettivo: raccontare Roma in modo anomalo e rivoluzionario.
Toni D’Angelo