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Note di produzione del documentario "Latta e Caffè - Riccardo
Dalisi, Napoli e il Teatro della Decrescita"


Note di produzione del documentario
A Riccardo Dalisi, alla sua poliedrica attività nel campo del design, della scultura, della pittura e del teatro, alle sue innovative idee applicate all’architettura e al suo imprescindibile rapporto con la città di Napoli è dedicato il documentario firmato da Antonello Matarazzo.

Dalisi è figura di spicco nel panorama internazionale dell’arte contemporanea. E’ un artigiano puro che, attraverso intuizioni straordinarie, ha saputo coniugare il lavoro su scala industriale con quello su piccoli numeri, permeando entrambi della sua consueta poesia. Non ha caso nel 1981 ha vinto il prestigioso Compasso d’Oro per il design della caffettiera napoletana Alessi. Ma a lui va innanzitutto il merito, storicamente riconosciuto, di avere inventato l’arte povera prima ancora che questa diventasse una corrente ufficiale. E’ stato il primo ad assemblare insieme materiali di riciclo, come latta, carta, ceramica, vetro, legno e stoffa trasformandoli, con pazienza artigianale, in vere e proprie opere d’arte.

Fondamentale il suo rapporto con la città di Napoli. E’ nel cuore della città partenopea, con le sue tradizioni, le sue passioni e le sue eterne problematiche, che si è sviluppata l’arte di questo grande artista. Senza Napoli l’opera di Dalisi non sarebbe mai esistita e non sarebbe stata la stessa. Nei quartieri più poveri e disagiati della città è avvenuta la vera rivoluzione culturale di cui il designer napoletano è stato grande promotore. Dalisi ha dato vita a laboratori di strada coinvolgendo bambini e ragazzi, che avevano abbandonato la scuola, nella realizzazione dei suoi lavori e avvicinandoli al mondo dell'architettura, della moda e nel design. E’ qui che è nata la “progettazione partecipata”. E’ qui che ha sviluppato la rivoluzionaria “teoria della decrescita” applicata all’arte e all’architettura. Alla base l’idea che ogni progetto debba essere concepito e realizzato in maniera eco-compatibile, quindi nel pieno rispetto dell’ambiente e sfruttando tutti i materiali di scarto e di riciclo possibili.