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"Viola di Mare" il film al femminile di Donatella Maiorca


Una storia d'amore al femminile con Valeria Solarino e Isabella Ragonese, che riescono a recitare la coppia omosessuale con credibilità. Ambientata nella Sicilia di metà 800 e diretta da Donatella Maiorca, che prende spunto da un fatto realmente accaduto.


"Viola di Mare" è il primo film italiano in Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma. Una storia d'amore al femminile ambientata nella Sicilia di metà 800 diretta da Donatella Maiorca, già regista di "Viol@", con Stefania Rocca del 1998, e di molti episodi di sceneggiati per la tv. Il film colpisce per l'argomento, un rapporto omosessuale al femminile, che prende spunto da un fatto realmente accaduto procedendo dalla pre adolescenza delle due protagoniste, fino ad arrivare all'incontro vero e proprio, scoperto e ovviamente osteggiato dai parenti e dal paese tutto.

"Viola di Mare" (un pesce che cambia sesso) è ben recitato da attrici e attori; la coppia Valeria Solarino (Angela) e Isabella Ragonese (Sara) sono credibili nell'interpretare i personaggi principali; Ennio Fantastichini (Salvatore), cattivo e ferocemente padrone e patriarca nei panni del genitore di Angela, la miccia dello scandalo. E poi Giselda Volodi, moglie piegata di Salvatore che ospita in casa la povera sorella rimasta vittima di una violenza da parte del prete del paese, Agnese interpretata da Maria Grazia Cucinotta, silenziosa e sullo sfondo nella prima metà del film, personaggio chiave per la svolta finale. E poi Marco Foschi, tornato giovane pescatore/inseminatore non artificiale dopo ruoli più maturi. Un appunto solo a Fantastichini, uguale in atteggiamento ed espressione dall'inizio alla fine, in ogni situazione del film (ma un po' come tutti gli altri).

Belle, anche se limitate a due o tre luoghi, le ambientazioni esterne; un po' stretti gli interni, il che va bene per le case di operai e pescatori, meno per la chiesa e il palazzo baronale. Funzionale e curata la fotografia di Roberta Allegrini; bello e credibile il minaccioso, grande rogo da streghe alle spalle delle ragazze nella scena del primo bacio.

"Viola di Mare" è un film al femminile non solo per il contenuto, ma anche per la gran parte del pool produttivo, e crediamo per il pubblico a cui è diretto. Il film paga un po' la totale mancanza di ironia, credendo così di essere più incisivo come film di denuncia, e risulta poco credibile nel tentativo di attualizzare il problema. Ad azioni che avvengono con i Piemontesi che sbarcano sull'isola, non si collegano reazioni omofobiche, ma anche nei rapporti familiari, di oggi, sottolineate da un accompagnamento musicale con modernissime chitarre elettriche. Taglio da passaggio tv in più puntate, non fastidioso (tranne che per l'inizale ripetersi dei nomi dei personaggi) e nascosto molto bene.
Prodotto da Italians Dream Factory di Maria Grazia Cucinotta e soci, distribuito da Medusa.

16/10/2009, 19:44

Stefano Amadio