Note di produzione del documentario "Into the Blue"
Sono entrato nella tendopoli di Collemaggio sentendomi un intruso che spia dal buco della serratura il dolore altrui. Eppure sono tornato e ritornato, ben oltre gli impegni del film: abituati come siamo alle nostre vite sempre più individualiste, sono rimasto sedotto da quel fiume di umanità vera che aveva voglia di stare insieme, anche se a causa di un dramma. Il film rappresenta questa voglia attraverso il comune bisogno di amare, come se la perdita delle case, se non dei propri cari, avesse costretto le persone a concentrarsi – in termini progettuali – non tanto sulle cose materiali, bensì sul proprio modo di relazionarsi con quelli che sono rimasti, anche se sconosciuti.
Marco Lombardi