"Je suis Simone (La Condition Ouvriere)":
il ritorno al vero valore dell'immagine
Nel 1934 la filosofa
Simone Weil sceglie di entrare in fabbrica presso la Alsthom di Parigi e dopo un anno di esperienze scrive “
La Condizione Operaia”. E' da questo testo che parte il documentario di
Fabrizio Ferraro “
Je suis Simone (La Condition Ouvriere)”, in concorso alla ventisettesima edizione del
Torino Film Festival nella sezione “
Italiana.Doc”. La condizione in cui si trovò la filosofa è quella del lavoratore sfruttato, a cui non è dovuto conoscere la struttura del ciclo di lavoro, nè è permesso porsi degli interrogativi in merito. Il concetto che meglio descrive la condizione è la gabbia, che a detta del regista ricorda molto l'attuale condizione del cinema: "
Questo genere di film cerca di rompere la gabbia del cinema, e rifiuta ogni tipo di riferimento esterno nei confronti dell'immagine. Cerco di tornare a rendere materiale l'immagine, adottando un approccio fisico al lavoro e staccandomi dall'idea della recitazione. Solo in questo modo si potrà tornare a respirare materia e restituire all'immagine il suo vero valore".
15/11/2009, 10:32
Antonio Capellupo