Note di regia del mediometraggio "L'Alveare"
L’idea fondante di usare rapper e artisti musicali in qualità di attori è meditata e voluta.
Oggi, in Italia, la maggiore libertà di espressione e il minimo delle censure le hanno proprio loro, i rapper, dei quali il pubblico apprezza la radicalità fisica, di linguaggio e di contenuti.
Ciascun artista affronta argomenti e temi, sociali e non, legati al contesto rappresentato: la città, le sue periferie, i quartieri più degradati, la loro vita e i loro meccanismi, prendendo parte attiva al meccanismo narrativo.
L’Alveare vuole porsi in questo modo come un progetto unico nel panorama artistico, fondendo la schematicità di una sceneggiatura con la libertà e la spontaneità della concezione di un brano rap, fiume di parole senza censure. Si è scelto uno stile underground che dia la possibilità agli stessi attori di partecipare attivamente ed emotivamente alla realizzazione della storia.
Tekla Taidelli