Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia del documentario "Traumfabrik: Via Clavature 20"


Note di regia del documentario
Cosa mi ha spinto ha raccontare questa storia: fondamentalmente il fortuito ritrovamento di circa 1.500 negativi in B/N che testimoniano il passato, dal ’76 all’80, e l’esigenza di volere raccontare a mia figlia Ginevra oggi 18enne, quel era il mio mondo alla sua età, le mie esperienze, i miei amici, come si viveva, il contesto sociale, la voglia di cambiamento e tante altre cose. Penso che questa sia stata la vera motivazione che mi ha spinto a intervistare, girare, montare e concludere questa storia.
E’ una storia che aggiunge un altro tassello e completa la storia più conosciuta di Bologna del Marzo 77 e di tante altre cose che si son dette, raccontate, viste e memorizzate.
E’ la storia di un appartamento occupato in pieno centro, durante una manifestazione politica nel ’76.
E’ la storia di una occupazione nata da esigenze diverse che rispecchiavano l’influenza sociopolitica di quel periodo.
E’ la storia di un appartamento e di un gruppo di ragazzi ai quali col tempo se ne sono aggiunti altri con le stesse idee, ingenuità e voglia di fare, di essere, di provare.
E’ la storia di tanta energia, parole, intuizioni e produzioni nate e uscite dallo stesso appartamento, era come una calamita: attirava gli esseri più disparati/disperati nella loro intuizione e follia creativa, nel loro malessere incontrollato di crescere e prendere le misure con la società.
In questo appartamento si sono tenute a battesimo iniziative editoriali, sperimentazioni musicali, di videoarte, videomaking e performance varie.
Sempre in questo appartamento, luogo di incontro di personalità varie, sono usciti i primi numeri di Cannibale, Frigidaire, Lux Electrix, Musica 80, si riunivano i componenti del Centro D’Urlo Metropolitano, poi diventati Gaz Nevada, e poi anche gli Stupid Set e i Grabinsky, gruppo di videomakers.
E’ anche la storia raccontata da persone che sono diventate adulte in seguito, ma che nulla hanno rinnegato del loro passato come percorso di vita.













E’ una storia che aggiunge un altro tassello e completa la storia più conosciuta di Bologna del Marzo 77 e di tante altre cose che si son dette, raccontate, viste e memorizzate.
E’ la storia di un appartamento occupato in pieno centro, durante una manifestazione politica nel ’76.
E’ la storia di una occupazione nata da esigenze diverse che rispecchiavano l’influenza sociopolitica di quel periodo.
E’ la storia di un appartamento e di un gruppo di ragazzi ai quali col tempo se ne sono aggiunti altri con le stesse idee, ingenuità e voglia di fare, di essere, di provare.
E’ la storia di tanta energia, parole, intuizioni e produzioni nate e uscite dallo stesso appartamento, era come una calamita: attirava gli esseri più disparati/disperati nella loro intuizione e follia creativa, nel loro malessere incontrollato di crescere e prendere le misure con la società.
In questo appartamento si sono tenute a battesimo iniziative editoriali, sperimentazioni musicali, di videoarte, videomaking e performance varie.
Sempre in questo appartamento, luogo di incontro di personalità varie, sono usciti i primi numeri di Cannibale, Frigidaire, Lux Electrix, Musica 80, si riunivano i componenti del Centro D’Urlo Metropolitano, poi diventati Gaz Nevada, e poi anche gli Stupid Set e i Grabinsky, gruppo di videomakers.
E’ anche la storia raccontata da persone che sono diventate adulte in seguito, ma che nulla hanno rinnegato del loro passato come percorso di vita.

Emanuele Angiuli