"Secondo Tempo" di Fabio Bastianello in sala dal 23 Aprile 2010
I mille volti della violenza negli stadi, la psicologia della curva e la sua logica sociale e gerarchica: è questo mondo complesso e controverso l'oggetto dell'indagine del film "
Secondo Tempo", opera prima del cineasta
Fabio Bastianello, 38 anni, nato a Milano, allievo di Ermanno Olmi. "
Secondo Tempo", in uscita nelle sale il 23 Aprile 2010, si presenta come un' opera dal taglio documentaristico, incentrata sul realismo e sull'immedesimazione: 105 minuti di piano sequenza vissuti "in soggettiva", ovvero senza mai staccare la telecamera e con l'occhio del protagonista che si fa spettatore. Al film, girato presso lo stadio Olimpico di Torino, ha partecipato un gruppo di circa cento veri ultras del Torino, chiamati ad affiancare il cast di trenta elementi tra attori e cabarettisti. La prima del film si terrà il 21 aprile all'UCI Bicocca di Milano a partire dalle ore 19:30.
L'idea nasce con la precisa volontà di affrontare la tematica della violenza nel mondo della curva attraverso il racconto diretto dei protagonisti: gli ultras e le forze dell'ordine. Il personaggio principale, un poliziotto infiltrato che sta svolgendo un'indagine a carico di un gruppo di tifosi, vive la propria storia (facendo luce contemporaneamente su altre cinque vicende) viaggiando attraverso le dinamiche che animano la curva e le scintille che scatenano la violenza durante una partita di calcio, in questo caso un errore arbitrale allo scadere del secondo tempo (da cui il titolo del film).
In campo si fronteggiano due squadre fittizie (composte da giocatori professionisti) volutamente prive di nome e riferimenti a squadre realmente militanti nei campionati italiani: i blu, che giocano in casa, e i granata, nella cui tifoseria si muovono i personaggi principali.
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Da quando è stata presentata l'idea all'ultimo festival di Cannes ad oggi" - spiega
Fabio Bastianello - "
abbiamo raccolto pareri contrastanti: di chi si è innamorato dell'audacia del progetto sin dall'inizio e di chi era convinto che avremmo prodotto un film poco realistico, romanzato e demonizzante nei confronti delle tifoserie organizzate. Il mio intento è semplicemente quello di riportare fedelmente quanto accade nelle curve degli stadi italiani, raccontando di una giornata tipo che si trasforma in un evento eccezionale. Per raggiungere questo obiettivo ho frequentato per diversi mesi gli stadi e mi sono avvalso della consulenza di veri ultras. Un plauso va sicuramente agli attori, professionalmente predisposti all'improvvisazione, che hanno dovuto provare ogni sera, per un mese, i 105 minuti di copione e le scene di scontri, riportando diverse fratture e contusioni".
Per la realizzazione dell'unico ciack di 105 minuti, la casa di produzione
Thisa e il direttore della fotografia
Luca Coassin hanno optato per l'utilizzo della migliore telecamera digitale attualmente sul mercato: la Red one ad alta definizione (4K), uno strumento in grado di rendere in digitale la qualità video della pellicola.
Autore della colonna sonora è il cantante
Davide De Marinis, presente anche nel cast del film.
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Il film è un prodotto inusuale" - prosegue
Fabio Bastianello - "
inconsueto rispetto ai canoni cinematografici a cui siamo abituati. E' proprio nella diversità che sta la sua forza. Si potrebbe quasi definire brutto, nel senso che non rispetta le classiche regole della cinematografia, specialmente quella italiana. Le scelte dell'unico piano sequenza e del cast composto anche da veri ultras sono fattori che concorrono a creare un risultato bordeline, una via di mezzo tra il documentario e il lungometraggio".
19/04/2010, 14:29